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Open Arms, Salvini a Palermo per il processo: "Mi sento su Scherzi a parte"

È imputato di rifiuto di atti d'ufficio e sequestro di persona per aver impedito alla nave della Ong catalana di attraccare con 147 migranti soccorsi in mare

Torna a Palermo, il senatore Matteo Salvini per l'udienza del processo Open Arms per cui è imputato di rifiuto di atti d'ufficio e sequestro di persona per aver impedito alla nave della Ong catalana di attraccare con 147 migranti soccorsi in mare. Il leader della Lega è entrato nell'aula bunker del Pagliarelli insieme all’avvocato Giulia Bongiorno. "Sono sereno di aver fatto il mio dovere e quello che gli Italiani mi hanno chiesto con il loro voto: A TESTA ALTA", scrive su Facebook Matteo Salvini.

Nell’aula bunker del carcere Pagliarelli è in corso l'interrogatorio del primo teste, Sergio Liardo, capo del terzo reparto del Comando generale delle capitanerie di Porto, che sta ricostruendo i fatti avvenuti nell’agosto del 2019. "Il primo agosto del 2019 - ha raccontato - la nave Open Arms ci comunicò di avere fatto un soccorso di 52 persone, che poi sono salite a 55. Era una prima comunicazione da parte di Open Arms, visto che non eravamo stati noi - Italia - a coordinare questa attività. Per questo abbiamo comunicato al ministero dell’Interno. In seguito al decreto Sicurezza bis fu emesso un decreto di interdizione di ingresso in acque territoriali firmato dal ministero dell’Interno, con firma anche del ministero alle Infrastrutture e del ministero alla Difesa".

"Non c'è mai stato un pericolo per la sicurezza dei migranti a bordo della Open Arms - ha poi aggiunto -. I migranti sono sempre stati assistiti e quando ci sono stati particolari motivi di salute i migranti sono stati sbarcati". L'ammiraglio Liardo ha risposto alle domande dell’avvocato di Salvini, Giulia Buongiorno: "Diversi i consulti degli psicologi - ha confermato Liardo - a bordo della Open Arms, autorizzati approvvigionamenti di acqua e viveri, il cambio dell’equipaggio. C'è sempre massima disponibilità, dal momento in cui Open Arms fu autorizzata ad entrare nelle acque territoriali italiane". La Open Arms, ha ribadito Liardo, in quel momento non aveva la certificazione ed era "registrata" come nave da carico autorizzata a trasportare fino a 19 persone. E dunque - sempre rispondendo alle domande della difesa - non poteva essere, in generale, considerata un "Pos temporaneo". "Cosa diversa - ha aggiunto - nel momento in cui è alla fonda a Lampedusa, in sicurezza e con l’assistenza anche del nostro personale e delle nostre motovedette".

"Oggi è un giorno troppo importante perchè la Guardia costiera italiana testimonierà. E da questo processo mi aspetto giustizia per tutte le persone che soffrono". Lo ha detto Oscar Camps, fondatore dell’ong spagnola Open Arms, parlando con i giornalisti al suo arrivo all’aula bunker. "Non c'è cosa più importante che salvare le vite, è la cosa più importante che può fare un uomo per un altro uomo - ha proseguito - e anche Salvini farebbe lo stesso se si trovasse in una situazione di questo tipo". E a chi chiedeva di commentate le parole di Salvini che ieri ha definito questo "un processo politico", ha aggiunto: "Salvini è Salvini".

Quest'ultimo, uscendo dall'aula ha detto: «Stiamo parlando di una nave spagnola che ha raccolto i migranti in acque libiche, ha gironzolato per quindici giorni nel Mediterraneo, che ha rifiutato di andare in Tunisia, di andare a Malta e in Spagna e ha deciso di venire in Italia infrangendo le leggi e a processo ci va il ministro che ha difeso il suo Paese. Siamo veramente su scherzi a parte».

Fissata la nuova udienza per il 21 gennaio.   Parlerà il comandante della Open Arms, Marc Reius. Lo ha chiesto l’accusa - rappresentata dai sostituti procuratori Calogero Ferrara e Giorgia Righi - citando, anche altri testi, tra cui due medici dell’Asp e uno del Cisom, uno psicologo e infine il prefetto e il questore di Agrigento. Il presidente del collegio ha infine comunicato il calendario delle prossime udienze (oltre a quella del 21 gennaio): 4 marzo, 8 aprile e 6 maggio, che saranno celebrate nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo.

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