"Una donna appassionata della vita e del suo lavoro". Così padre Domenico Saraniti, il direttore dell'istituto Don Bosco di Palermo, ricorda l'insegnante Cinzia Pennino, deceduta al Policlinico dopo alcuni giorni dalla somministrazione del vaccino Astrazeneca.
La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo di "atti relativi" ipotizzando il reato di omicidio colposo dopo la morte dell'insegnante del Don Bosco. Sarà la task force, istituita il 19 marzo dalla Regione e coordinata dal professore di Medicina legale dell'università di Catania, Cristoforo Pomara, ad accertare la eventuale correlazione tra la trombosi che ha causato il decesso e il vaccino.
Il Policlinico di Palermo ieri aveva inviato la segnalazione della morte in procura e all'Aifa. "La paziente è giunta al Policlinico Paolo Giaccone di Palermo il 24 marzo - ha scritto la direzione sanitaria - in condizioni molto critiche con trombosi profonda estesa e una storia anamnestica nella quale è presente anche una somministrazione vaccinale. Trasferita nella Terapia intensiva in disfunzione multiorgano nonostante i trattamenti avanzati e le cure prestate dai sanitari, la paziente è deceduta". Come stabilisce il decreto dell'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, per i casi "astrattamente sospetti" occorre seguire delle procedure precise delegate alla task force. Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Giorgia Spiri hanno dunque aperto un fascicolo ma di fatto aspetteranno gli esiti delle verifiche che saranno compiute dagli esperti.
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