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Palermo, il nuovo questore Laricchia si presenta: "Ascolterò le esigenze della città"

"A questa questura mi accosto con grande rispetto verso una città, una provincia e una istituzione che ha pagato con un grande tributo di sangue il contrasto al fenomeno mafioso". Lo ha detto il neo questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, incontrando i giornalisti alla caserma Lungaro di Palermo. Laricchia, 62 anni, toscano, subentra a Renato Cortese, a cui ha rinvolto un ringraziamento, "perchè è un grande funzionario".

Poi ha detto: "Credo che la cosa più importante per un uomo delle istituzioni sia ascoltare la voce dei cittadini. La nostra funzione è quella di servire i cittadini onesti come dice anche il capo della polizia. L’ascolto è il primo passo che deve continuare a contraddistinguere l’azione di un dirigente della polizia di Stato". Il neo questore di Palermo proviene da Brescia e prima ancora, da questore è stato a Lecce e Imperia.

"Brescia e Bergamo sono state l’epicentro dell’emergenza nei mesi scorsi - ha spiegato - in pieno lockdown, una situazione davvero complessa". Il neo questore non si è mai occupato di criminalità organizzata, di mafiosa in particolare, ma ha le idee abbastanza chiare: "La mia nomina credo sia stata determinata anche in quanto funzionario che ha esperienza nella gestione di situazioni complesse e Palermo ha un profilo complesso dal punto di vista sociale, economico e criminale. Il mio è spirito di servizio - ha sottolineato Laricchia - non pretendo di insegnare nulla a nessuno perchè qui si lavora con grande disponibilità: sono qui per coordinare e dirigere in modo che tutte le istituzioni e le articolazioni possano corrispondere alle esigenze in materia anche di criminalità organizzata".

"Matteo Messina Denaro ancora latitante? La lotta al fenomeno mafioso non si può considerare concluso, deve andare avanti con tutti gli strumenti investigativi e operativi nel coordinamento dell’autorità giudiziaria. Non possiamo abbassare la guardia - ha ammesso -. Anche se sembrano inabissarsi non è che spariscano... probabilmente mutano. Il fatto che si spari meno o non si spari più non deve farci stare tra due guanciali".

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