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Emergenza cimiteri a Palermo, l'assessore: "Entro agosto disponibili 300 posti"

Dal Comune le prime azioni per fronteggiare l’emergenza in particolare al cimitero dei Rotoli. Come infatti annunciato quest'oggi in conferenza stampa dall'assessore al Bilancio e partecipate e delega ai Cimiteri, Roberto D’Agostino: «Entro i primi giorni di agosto contiamo di rendere disponibili circa 300 posti per smaltire il numero di salme in deposito al cimitero dei Rotoli».

«Al momento ci sono circa 500 salme in deposito. Al momento del mio insediamento, marzo 2019, erano circa 300. il numero più basso registrato - ha detto - è stato di 158 casse in deposito ad agosto 2019».

Dal primo luglio, grazie ad un accordo con l’Asp di Palermo, sono disponibili ogni giorno i medici che seguono le esumazioni, permettendo di liberare più velocemente i posti. In passato questo servizio, eseguito soltanto due volte a settimana, consentiva di liberare 6 o 7 posti al giorno

«In questo modo ogni giorno questo servizio sarà reso ogni giorno». Delle 500 casse in attesa, nessuna al momento è destinata alla cremazione: 304 sono in attesa dell’inumazione, 100 andrebbero negli ipogei e circa 80 per i cosiddetti spurghi delle tombe gentilizie.

«Già individuati circa 150 posti tra le salme ultratrentennali, 70 quelle dagli spurghi e un centinaio i posti liberati dagli ipogei. Questi trencento - spiega - entro i primi di agosto contiamo di averli disponibili. Per le restanti 200 contiamo di smaltire l’arretrato entro i primi giorni di settembre».

"Ancora, stiamo realizzando, attraverso la Protezione Civile, dei gazebo in cui andremo a posizionare le salme in uscita dalle nicchie per le quali è scaduta la concessione, qualora i congiunti abbiamo difficoltà a presenziare alle operazioni di esumazione. In questo modo non rimarremo più bloccati con l'attività di raccolta resti e liberando in tal modo le nicchie. Stiamo rafforzando, inoltre, - ha continuato D’Agostino - le squadre di operai della Reset con una interna del Comune, che proviene dagli altri cimiteri. Anche 'graziè all’emergenza pandemica, abbiamo adottato tutta una serie di misure volte a digitalizzare e, dunque, a rendere più spedite alcune procedure, per cui le imprese non avranno più l’onere di recarsi necessariamente a Palazzo Barone per il disbrigo di alcune pratiche che potranno invece espletare on-line. Per velocizzare la gara di progettazione esecutiva del nuovo forno crematorio, stiamo cercando di approfittare delle nuove opportunità offerte dal decreto semplificazione. Infine, con il grande supporto di una una task force che in meno di cinque mesi ha lavorato benissimo, procede spedita la progettazione esecutiva per la realizzazione del cimitero a Ciaculli, per il quale l’amministrazione ha deciso di mettere 15 milioni, che è uno sforzo tutt'altro che trascurabile in questo particolare momento storico. Per il resto faremo ricorso al project financing oppure a fondi statali".

"Il provvedimento verrà a breve sottoposto al vaglio del Consiglio comunale, grazie al quale contiamo di liberare diverse centinaia di altri posti (il totale delle nicchie assegnate ai rotoli è 5160). Contiamo poi di liberare le restanti 200 salme in giacenza entro i primi giorni di settembre e riteniamo che per quella data l’emergenza dovrebbe essere considerata del tutto rientrata. L’obiettivo 'zero barè in attesa è tutt'altro che irraggiungibile". Per l’assessore: "Abbiamo, inoltre, l’intenzione di incentivare la cremazione, faremo in modo che si ribalti il rapporto tra i costi di cremazione e di inumazione, rendendo la prima economicamente più vantaggiosa rispetto alla tradizionale inumazione, auspicando in tal modo di superare anche antiche ritrosie correlate al credo religioso. Se guardiamo i numeri dell’anno scorso, nonostante i guasti del forno crematorio , abbiamo registrato circa 1300 richieste (752 cremazioni nel primo semestre e 541 nel secondo semestre). La propensione delle famiglie alla cremazione è crescente, su un numero totale di decessi che è stato, nel 2019, di 9423. Significa che, già oggi, poco meno del 15 per cento delle famiglie, pur con tutte le difficoltà del caso, è disponibile alla cremazione. E questo numero è destinato certamente ad aumentare".

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