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Mafia a Palermo, il bacio in bocca per il padrino e i rapporti coi clan: le intercettazioni alla Noce

Le intercettazioni producono una vera e propria radiografia del mandamento mafioso della Noce a Palermo, ma svelano anche gli equilibri tra le famiglie e i rapporti con gli altri clan.

Salvatore Alfano era diventato il nuovo padrino, un ruolo ratificato dal boss più anziano, Settimo Mineo, che aveva presieduto il primo summit della nuova cupola dopo la morte di Riina. Un bacio in bocca nella piazza principale del quartiere aveva di fatto sancito l'investitura da parte del capomafia.

Ecco alcune intercettazioni che hanno contribuito a far luce sulle dinamiche all'interno delle famiglie, portando all'operazione antimafia di questa mattina condotta dalla polizia. Undici gli arresti: nove persone sono finite in carcere e due ai domiciliari.

Tra gli 11 arrestati c'è lo stesso Alfano, 64 anni, ritenuto il nuovo boss della Noce. Settimo Mineo - il capo che aveva cercato di ricostituire la nuova Cupola dopo la morte di Totò Riina lo andava a trovare spesso nella concessionaria di famiglia, in piazza Principe di Camporeale. Un chiaro segno di rispetto.

Dall'inchiesta della squadra mobile emerge come il mandamento della Noce puntasse a un rigido controllo del territorio, con estorsioni a tappeto e persino con la gestione delle giostre; negli ultimi tempi i boss si erano lanciati anche nel settore delle intermediazioni immobiliari.

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