Ad una settimana esatta dall'omicidio di Ana Maria Di Piazza per mano dell'imprenditore Antonio Borgia, la moglie di quest'ultimo Maria Cagnina torna a parlare ai microfoni di "Quarto Grado" e lo fa rispondendo anche all'ex compagna dell'imprenditore che lo aveva accusato di essere stato in passato sempre violento.
"È tutto falso - dichiara l'attuale compagna -. L'ex moglie ai tempi è stata costretta a sposare Antonio, lei lo ha sempre odiato. Mio marito, infatti, non è mai stato condannato".
Il conduttore poi le chiede della gravidanza dii Ana e se lei avesse accattato il bambino. "Prima di tutto dovevamo vedere se veramente era figlio di mio marito, noi qui tutti conosciamo Ana ma - continua - non è giusto parlarne perchè non c'è più. Se fosse stato di mio marito lo avrei accettato, come ho accettato il figlio nato dal primo matrimonio, avrei fatto la stessa cosa".
"Io amavo tantissimo mio marito - ha poi sottolineato - ma lui aveva paura che il mio amore e la mia dedizione per lui venissero a mancare. Non c'entra niente il profilo economico. Quello che ha fatto è qualcosa di abominevole, io ancora oggi non riesco ad immaginare mio marito mentre compie quegli atti"..
Ad un certo punto, durante l'intervista passa un'auto e gli occupanti gridano "Assassini". "I passanti ci chiamano "assassini" ha sentito?", interrompe la Cagnina.
"Quel giorno - prosegue -c'è stata una situazione che è sfuggita di mano, una ragazza in cerca di affetto ma non l'avrebbe mai ottenuto da mio marito: lui mi amava. Erano solo rapporti sessuali in cambio di denaro. La persona che è stata al mio fianco per 18 anni quel giorno ha avuto un raptus perchè ha pensato di poter perdere la sua famiglia".
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