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Mare e affari a Palermo, il summit della mafia su un gommone a Mondello

Un summit di mafia tra i boss Gambino e Inzerillo, avvenuto in un gommone nelle acque del Golfo di Mondello. L'incontro è avvenuto il 3 agosto dell'anno scorso ed è stato ripreso in un video della polizia.

A bordo c'è Thomas Gambino, figlio del mafioso americano Joseph. Discute con Tommaso Inzerillo, boss di Passo di Rigano, riguardo alla spartizione dei proventi dell’eventuale vendita di un vasto appezzamento di terreno nella Repubblica Dominicana. formalmente intestato a Frank Calì, alla guida della famiglia Gambino ucciso a marzo a New York e agli eredi di Benedetto Villico, lo zio deceduto di Tommaso Inzerillo che è in quota nella proprietà in maniera occulta.

Nelle immagini viene ripresa la riunione tra mafiosi, tutti tratti oggi in arresto, di Passo di Rigano avvenuta a bordo di un gommone nel golfo di Mondello la scorsa estate.

Il blitz antimafia di oggi, denominato "New Connection", ha inflitto un duro colpo al mandamento mafioso di Passo di Rigano, disarticolandone il vertice. E ha anche svelato il nuovo asse di affari consolidato fra le famiglie mafiose di Palermo, gli Inzerillo, e quelle di New York.

Più di 200 uomini della Squadra Mobile di Palermo, del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Federal Bureau of Investigation (FBI) di New York, hanno eseguito 19 arresti, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo.

In manette sono finiti: Tommaso Inzerillo, Thomas Gambino, Giovanni Buscemi, Francesco Inzerillo, Salvatore Gambino, Gaetano Sansone, Giuseppe Sansone, Alessandro Mannino, Calogero Zito, Rosario Gambino, Francesco Di Filippo, Giuseppe Spatola, Antonino Fanara, Gabriele Militello, Antonio Di Maggio, Santo Cipriano, Giuseppe Lo Cascio e Antonino Lo Presti.

Francesco e Tommaso Inzerillo sono rispettivamente fratello e cugino di Totuccio Inzerillo, boss ammazzato dai Corleonesi di Totò Riina nella guerra di mafia degli anni '80.

Gli Inzerillo, denominati "gli scappati" proprio perchè andati via da Palermo durante la "mattanza" di Riina, una volta tornati erano riusciti a imporre il loro dominio su Passo di Rigano.

Agli esiti delle indagini, è risultato infatti che questi "scappati", rientrati in Italia nei primi anni duemila, avessero ricostituito le file della "famiglia", anche grazie al ritrovato equilibrio con la fazione criminale avversa.

 

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