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Caf Cgil e reddito di cittadinanza a Palermo: "Provvedimento disciplinare per il dipendente"

Diventa un caso il video del 'furbetto' del Caf della Cgil che sembra dare consigli su come ingannare lo Stato per intascare il reddito di cittadinanza senza averne diritto.

Ieri, il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha fatto notare su Facebook che l’addetto finito sotto accusa è un consigliere del Pd. Ma commette per ben due volte una gaffe prendendosela con l'Alpaa, associazione che invece non c'entra niente e che, a sua volta, replica al vicepremier e promette una denuncia.

Tutto nasce da un video della trasmissione de La7 'Non è l'Arena' in cui si vede un dipendente di un Centro di assistenza fiscale che, schermato per proteggerne l’identità, parla con il suo interlocutore di un paio di trucchi che possono essere adottati nell’ambito della richiesta del reddito, cioè mantenere due residenze diverse per lui e la compagna e continuare a lavorare in nero finché rifiutano le offerte che vengono loro proposte.

L’addetto, Sandro Russo, capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Monreale, si è difeso dicendo di essere stato "raggirato dal giornalista di La7 che si è presentato come dirigente della Cgil. Mi ha chiesto di casi di gente che cerca di raggirare la legge e se vi fossero realmente delle falle nella nuova norma. Gli ho quindi spiegato come era possibile eluderla".

Oggi, è intervenuto telefonicamente il segretario generale della Cgil Palermo, Enzo Campo. "Nei confronti del dipendente Caf Sicilia abbiamo deciso di scrivere un procedimento disciplinare - ha detto - . Inoltre gli è stata comminata una sospensione cautelativa di 5 giorni, lui potrà fare le controdeduzioni e noi, alla fine, prenderemo una decisione".

E al ministro Di Maio risponde: "I nostri centri sono puliti ed efficienti. Può mandare la Guardia di Finanza ogni giorno ma lo invito ad inviare i finanzieri anche in tutti gli altri Caf".

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