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Reddito di cittadinanza, licenziato il dipendente del Caf di Palermo finito nella bufera

È stato licenziato Sandro Russo il dipendente del Caf della Cgil di Palermo, finito sotto i riflettori dei media nazionali dopo la messa del servizio di “Non è l’Arena”, condotta da Massimo Giletti, in cui l'uomo spiegava come raggirare la legge per godere del reddito di cittadinanza.

La decisione è stata presa dal centro servizi del sindacato che gestisce i centri di assistenza fiscale, dopo l’avvio dell’indagine interna sul comportamento di Russo. Un provvedimento che è stato stabilito da alcune settimane, ma che non era trapelato.

Secondo le ricostruzioni del programma di La7, il dipendente del Caf di via Salita Partanna, nella zona di piazza Marina, a Palermo, ripreso dalla telecamera nascosta di un giornalista inviato da Giletti, avrebbe spiegato al suo interlocutore come fare per ottenere, lui e la moglie, il reddito di cittadinanza.

È stato poi intervistato in trasmissione il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che aveva annunciato che avrebbe mandato un’ispezione della guardia di finanza per valutare se fosse stato commesso un reato da parte del dipendente del Caf.

I segretari generali di Cgil Sicilia e Cgil Palermo Michele Pagliaro e Enzo Campo presero una posizione: "Comportamenti personali contrari ai valori della Cgil e alle modalità operative che fanno dei nostri servizi ai cittadini dei servizi di eccellenza, non possono e non saranno tollerati soprattutto quando questi vanno contro la legge”.

La Cgil aveva così subito sospeso il dipendente dal servizio. Sandro Russo si era difeso: "Sono stato raggirato dal giornalista di La7  che si è presentato come dirigente della Cgil. Mi ha chiesto di casi di gente che cerca di raggirare la legge e se vi fossero realmente delle falle nella nuova norma. Gli ho quindi spiegato come era possibile eluderla".

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