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Lo Zen in strada per ricordare Aldo

In centinaia si sono ritrovati di fronte la chiesa di San Filippo Neri, nel cuore del quartiere, dov’è partita la fiaccolata

PALERMO. Il popolo di Aldo Naro, il ragazzo di San Cataldo ucciso sabato mattina in una rissa in discoteca, dopo essersi riunito mercoledì tra le vie del centro di Palermo, adesso si è concentrato allo Zen, nella periferia del capoluogo. Non un luogo come un altro: alle sue porte c’è infatti il Goa, il luogo dove Aldo è stato colpito e ammazzato con un calcio in testa, ed è lì che abita con la sua famiglia il ragazzo di 17 anni che ha confessato l’omicidio del giovane medico e il cui fermo è stato convalidato ieri mattina.

In centinaia si sono ritrovati di fronte la chiesa di San Filippo Neri, nel cuore del quartiere, dov’è partita la fiaccolata. Una fiaccolata “contro qualsiasi forma di violenza”, con uno slogan: “Ho conosciuto il male e ho scelto sempre il bene. Sono dello Zen”. C’erano anche i parenti del diciassettenne buttafuori abusivo che ha sferrato il calcio fatale. Anche loro, in silenzio, nascosti tra la folla, erano presenti. Il fratello era con alcuni amici: lui con tutti i suoi cari hanno chiesto perdono ai genitori di Aldo per quel maledetto gesto. Tantissime luci che hanno illuminato le strade (spesso buie) del quartiere fino al Goa: un modo per incontrare idealmente Aldo. C’erano anche molti palloncini bianchi e rosa. Centodieci, per la precisione, come il voto di laurea del giovane medico, che aveva coronato i suoi studi appena cinque mesi fa.

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