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Zamparini, Foschi straziato dal dolore: "Litigavamo spesso ma c'era fiducia, era speciale"

Non ha quasi dormito ripensando a tutto quello che assieme a Maurizio Zamparini aveva fatto. Rino Foschi è distrutto per la morte del “suo” presidente. Tanti anni di lavoro che si sono intrecciati con un rapporto di fiducia e anche amicizia.

Sono ancora straziato dal dolore – racconta in questa intervista telefonica – la morte di Armandino lo ha steso, non si è più ripreso. Non voleva più parlare con nessuno, io riuscivo ad avere notizie solo perché parlavo con la sua segretaria e alcuni famigliari, ma si era chiuso dopo la morte del figlio, non voleva più parlare con nessuno".

Foschi sperava potesse farcela, nonostante le sue condizioni di salute non fossero rassicuranti. "Sapevo che stava male, ma non al punto di portarlo alla morte. Il ricordo più bello? Quando andammo in serie A con lo stadio pieno. Maurizio piangeva dalla contentezza, e anche io. Quella è stata una grande pagina".

Il massimo campionato, ma anche le partite di coppa. I ricordi nella mente di Foschi sono più vivi che mai. "Come non ricordare le partite in Europa. Eppure con Zamparini abbiamo anche litigato spesso, io ho un carattere particolare anche se spesso lo assecondavo. Ad esempio non ero sempre d’accordo sulle scelte di esonerare allenatori, ma lui era fatto così. Mancherà a tutti, al calcio e ai tifosi, Zamparini era speciale”.

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