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Palermo, Conte al Borgo e a Ballarò: "Salutiamo il papà del reddito di cittadinanza"

Giuseppe Conte, leader del M5s, in visita nei quartieri storici di Ballarò e Borgo Vecchio nella sua seconda giornata a Palermo per sostenere la candidatura a sindaco di Franco Miceli.

"Salutiamo il papà del reddito di cittadinanza", "chi dà il pane merita il voto". E ancora: "Una statua d'oro ti devono fare, devi fare il presidente della Repubblica": così la gente del Borgo ha accolto l'ex premier. Una donna gli porta una bottiglietta di acqua tonica, Conte ringrazia mentre la gente lo circonda e urla il suo nome.

Con Conte c'è Miceli e ci sono i dirigenti locali del Movimento: per il leader del M5s passeggiata tra i vicoli dei mercato storici.

Entusiasmo anche a Ballarò: "Sono qui a Ballarò per ascoltare tutti, la popolazione che spesso non viene sentita, quelli che di solito non contano e anche quelli che si trovano in difficoltà economica", dice Conte.

"Sei bellissimo", gli urla una donna. Conte non si sottrae alla gente. E soprattutto al tradizionale cibo da strada palermitano. L'ex premier assaggia di tutto. Comincia con mezza arancina appena arrivato al mercato da porta Sant'Agata, dove le persone lo attendono riservandogli applausi. Attorniato dai suoi e dalla Digos, Conte passeggia lungo tutto il mercato.

"Noi non possiamo girare la testa dall'altra parte - afferma Conte - Una politica che lo fa, soprattutto nei momenti di massima difficoltà economica, è una politica che ha fallito il suo scopo". Gli offrono qualsiasi cosa. E Conte non si tira indietro. Gusta le stigghiola (interiora di agnello alla brace), mangia qualche granfia di polpo bollito, pezzi di formaggio, panelle (frittelle di ceci) e crocchette. Un fruttivendolo gli porge delle ciliegie, lui gradisce. Abbraccia le persone. "Sii u megghiu (sei il meglio...)", gli urla un ambulante che nel bancone ha pistacchi, mandorle e noci.

"Ti ficiru i scarpi (ti hanno fatto le scarpe)... ma ci pensiamo noi a votare 5stelle", grida un altro venditore. Fa caldo, al mercato. Oltre trenta gradi. Ma Conte appare a suo agio. Si concede ai selfie, parla con fruttivendoli, pescivendoli. Ballarò manifesta il suo affetto ed entusiasmo all'ex premier, tanta folla fa tornare in mente, a qualcuno, il primo Berlusconi, che quando arrivava a Palermo veniva osannato. Conte poi visita l'ex questura Duomo, spazio abbandonato e preso in mano dal comitato cittadino "Sos Ballarò". Si tratta dell'area dove operava la squadra "Catturandi", quel gruppo di poliziotti che si occupò, negli anni '90 e negli anni 2000, della ricerca dei latitanti mafiosi e che contribuì alla cattura di importanti boss tra i quali Giovanni Brusca, Bernardo Provenzano, Salvatore Lo Piccolo e Gianni Nicchi.

"Un segnale importante di aggregazione, una dimostrazione concreta di attenzione alle esigenze di quartieri più in difficoltà di Palermo: un progetto che va nella direzione giusta - ha detto Conte - Il compito della politica deve essere quello di dare risposte alle esigenze dei cittadini. Qui a Palermo il M5S si impegnerà per queste cose, insieme a Franco Miceli. Perché abbiamo un'idea di programma, un'idea di giustizia sociale, legalità e vicinanza alle persone". Poi il pranzo a Moltivolti, impresa sociale e luogo simbolo dell'integrazione a Palermo.

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