Le emergenze di Palermo sono state al centro del colloquio tra l’arcivescovo metropolita Corrado Lorefice e il nuovo prefetto Maria Teresa Cucinotta durante un incontro in arcivescovado. Tra i temi trattati il lavoro sempre più precario e le carenze infrastrutturali. L’arcivescovo e il prefetto hanno anche parlato di attenzione ai giovani, povertà emergenti, periferie, contrasto alle attività illegali gestite dalla criminalità organizzata.
Nei giorni scorsi Lorefice ha preso parte all’iniziativa di Sos Ballarò contro lo spaccio di crack, con il coinvolgimento di tutte le realtà del terzo settore presenti nel territorio, di marginalità di diverse aree interne. E la stessa rete di associazioni Sos Ballarò ha consegnato in prefettura una lettera destinata proprio a Maria Teresa Cucinotta, chiedendo più servizi e l’attivazione di un confronto costante tra le varie realtà per contrastare in particolare la diffusione del crack. «Relativamente al controllo del territorio - ha detto fra l'altro Maria Teresa Cucinotta durante un'intervista a Radio Spazio Noi-InBlu, l'emittente radiofonica dell’arcidiocesi - plaudo all’azione quotidiana delle forze dell’ordine. È chiaro che il nostro è un territorio che ha bisogno di molte attenzioni: abbiamo già effettuato uno screening con il sindaco di Palermo e, se vogliamo riferirci al fenomeno dello spaccio di stupefacenti, cercheremo di sviluppare sinergie anche con gli enti del terzo settore impegnati in tutti i quartieri a rischio».
«Mi insedio come prefetto di Palermo - ha aggiunto - alla fine di un anno dedicato al ricordo di due eventi drammatici, le stragi mafiose del 1992, dei quali non dobbiamo mai perdere la memoria, così come dobbiamo tenere viva il ricordo e l’esempio del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso quarant'anni fa. Dobbiamo andare avanti, ponendo sempre molta attenzione al nostro territorio». Secondo il prefetto Cucinotta, «Palermo esprime tante belle potenzialità, ma anche tanti elementi di crisi generati dalla contingenza che stiamo vivendo, come il post emergenza pandemica, il conflitto in Ucraina, l’aumento delle materie prime, l’aumento dei costi energetici. È indispensabile che tutte le istituzioni siano presenti sul territorio per contrastare criticità che rischiano di riportarci indietro di diversi anni, quelli della manovalanza della mafia per intenderci. Abbassare la guardia sul fenomeno mafioso, anche se fortemente indebolito dalle azioni della magistratura e delle forze dell’ordine, è sempre pericoloso».
In mattinata anche il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha ricevuto a Palazzo d’Orleans il nuovo prefetto. L’incontro è durato circa un’ora e il presidente ha offerto in dono il crest in legno e metallo con lo stemma della Regione Siciliana. «Sono stato felice di incontrare Sua Eccellenza, che conoscevo già e alla quale rinnovo la mia stima. A lei vanno i più sinceri auguri di buon lavoro». A salutare il nuovo prefetto, anche il segretario generale della Regione, Maria Mattarella.
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