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Il dirigente regionale D'Urso: «Lavori rapidi negli ospedali della Sicilia, altro che modello Genova»

«Modello Genova o Modello Sicilia?». Con questo interrogativo comincia il post del dirigente regionale Tuccio D'Urso, che ha guidato la Struttura tecnica di supporto chiamata ad attuare in Sicilia il piano straordinario del ministero della Salute varato nei mesi più caldi della pandemia da Covid. Incarico non confermato dal presidente Renato Schifani. Il riferimento del quesito è alla dichiarazione dello stesso Schifani, che ieri, a proposito della realizzazione del Ponte sullo Stretto, ha parlato proprio di «modello Genova», auspicando dunque per la struttura che dovrà collegare Sicilia e Calabria il modus operandi seguito per la ricostruzione del ponte Morandi nel capoluogo ligure.

«Con i poteri speciali concessi al presidente Musumeci per il potenziamento della rete ospedaliera regionale - dice D'Urso nel suo post - in esattamente 24 mesi sono stati realizzati 200 posti letto di terapia intensiva, altri 200 sono in corso di ultimazione o di costruzione, sono stati potenziati o costruiti ex novo 18 pronto soccorso».

«Risultato conseguito - continua - riscrivendo integralmente il piano originario, impegnando 140 milioni di euro, avendo progetti pronti per ulteriori 100 milioni di euro, già presenti nel bilancio della Regione. Sono infatti progettati e finanziati ulteriori 171 posti di terapia intensiva e altri 11 pronto soccorso. È un risultato straordinario ottenuto in forza di una normativa approvativa semplificata, di una contabilità speciale che ha superato i lacci del bilancio regionale, di un unico centro di decisione, sottoposta ad un controllo serrato effettuato in tempo reale da parte delle autorità romane. Al di là delle decisioni prese dal presidente Schifani di riportare ad una presunta normalità queste attività, i risultati conseguiti parlano chiaro».

L'ingegnere D'Urso allega anche cinque fotografie dei cantieri in corso negli ospedali della Sicilia.

 

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