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Ferrovie e Floriopoli: il Comune di Termini inoltra le osservazioni, la Cisl difende il progetto

Il Comune di Termini Imerese ha fatto il passo ufficiale: ha inoltrato a Roma, al ministero, le osservazioni previste dalla procedura per la Valutazione dell'impatto ambientale (Via) del progetto ferroviario che minaccia l’assetto di Floriopoli, l'area che comprende i box, le tribune e la torre dei cronometristi del circuito stradale della gara automobilistica più antica al mondo, la Targa Florio, nata nel 1906 per volere di Vincenzo Florio e ancora nel calendario sportivo con il rally e con l’edizione per le auto storiche.

Se ne parla ormai da giorni e Rfi (la società del gruppo che gestisce la rete ferroviaria) si mostra disponibile ad andare incontro alle esigenze dei sindaci e degli altri operatori del comprensorio, spaventati da alcune opere previste dal progetto di raddoppio del binario della tratta Fiumetorto-Lercara diramazione, funzionale all'intero riassetto della Palermo-Catania-Messina. Il progetto prevede l’eliminazione del passaggio a livello all’incrocio delle statali 113 e 120, con la realizzazione di un viadotto che, dall’area del bivio di Sciara, attraversa la vallata del Torto, supera l’omonimo fiume e il nuovo tracciato ferroviario e termina a ridosso di Floriopoli, dove sono previste una rotonda, una nuova strada e il consolidamento del costone. L’impatto delle nuove strutture sulla vallata del Torto, sui fertili terreni agricoli che la compongono e sullo storico tracciato, aveva già allarmato il Consiglio comunale di Termini Imerese che, nel 2004, aveva bocciato un’ipotesi simile proposta da Rfi nell’ambito di un altro progetto, quello della velocizzazione della tratta Palermo-Agrigento.  E il sindaco di Termini Imerese Maria Terranova nei giorni scorsi aveva già fatto suonare l'allarme sul rischio che il viadotto e la rotonda potessero deturpare l'assetto di Floriopoli. Sulla stessa linea la Sovrintendente ai Beni culturali di Palermo Selima Giuliano, che nei giorni, nel parere previsto per la concessione della Via, ha bocciato ogni opera che dovesse compromettere la storicità dei luoghi e dei manufatti esistenti, parlando di due rotonde (e non una), oltre al viadotto.

La società Rfi (Rete ferroviaria italiana), nei giorni scorsi, ha fatto sapere che ha già avviato interlocuzioni con gli enti locali per trovare le soluzioni. Ma intanto Termini Imerese ha inoltrato le sue osservazioni, le quali, viene spiegato, riguardano i profili di conformità ambientale per i tre interventi che toccano il territorio comunale, in particolare la soppressione di due passaggi a livello - uno vicino al bivio Cerda e che prevede il viadotto che attraversa l’intera vallata del Torto e l’altro in contrada San Giacinto - e poi l’innesto della statale 120 per la nuova viabilità al servizio della futura stazione Valle del Torto. L'area della Targa Florio entra in gioco nel primo e nel terzo di questi interventi. Ma nel secondo intervento spunta un altro aspetto degno di tutela, le colture di pregio per l’economia locale sottoposte a Vincolo di tutela delle bellezze naturali e panoramiche, come fa rilevare il Comune di Termini.

Ce n'è abbastanza per ridiscutere il progetto. A favore del quale si schiera il sindacato e in particolare la Fit-Cisl, la Federazione dei lavoratori dei trasporti. «La realizzazione di opere infrastrutturali primarie strategiche per lo sviluppo della Sicilia e per il miglioramento della mobilità dei siciliani - tuona il segretario generale della Fit Cisl Sicilia Dionisio Giordano - non può correre il rischio di essere frenata da logiche territoriali e localistiche, soprattutto quando le stesse sembrano svelare una visione non chiara delle soluzioni progettistiche di realizzazione delle opere individuate proprio a tutela del patrimonio storico ed artistico dei territori». Per la Cisl, insomma, la Targa Florio, con annesso progetto per la realizzazione nell'area storica di un Parco tematico dedicato al motorismo, muove interessi localistici. Eppure, una legge regionale include la corsa siciliana nel «patrimonio storico-culturale della Regione siciliana, insieme ai tre circuiti storici: Piccolo (72 chilometri); Medio (l08 chilometri) e Grande (148 chilometri) e alle tribune». L'importante, per il sindacato è realizzare la tratta ferroviaria, «opera inserita nell’ambito dei lavori del lotto 1+2 del nuovo collegamento ferroviario Palermo-Catania - sottolinea Giordano - che prevede il raddoppio della tratta Fiumetorto-Lercara Diramazione, sottoposta a commissariamento, il cui completamento permetterà ai treni di viaggiare alla velocità di 200KM/H riducendo i tempi di percorrenza e permettendo, inoltre, una maggiore frequenza di treni sulle tratte Palermo- Catania e Palermo-Agrigento». Il dato dei 2oo km/h è quello annunciato da Rfi nei giorni scorsi a Messina, in occasione del varo di un nuovo traghetto per l'attraversamento dei treni sullo Stretto.

La Cisl guarda all'intera opera: «Impensabile - dice Giordano - correre il rischio di non mandare a gara un’opera da 1,5 miliardi, si faccia subito chiarezza, non ci risulta che i lavori di soppressione del passaggio a livello sulla SS 113 intercettino il percorso di Floriopoli». Poi ricorda che «il progetto di realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria, che prevede anche la riqualificazione della stazione ferroviaria di Cerda, la messa in sicurezza del versante della collina e quindi opere di consolidamento di un territorio spesso soggetto ad eventi franosi, è anche un’occasione di rilancio economico-sociale del territorio. L’impiego di nuova occupazione è stimato in 300 unità nelle fasi iniziali e 600 posti di lavoro a regime».

In questa gallery, oltre ad alcune foto - anche storiche - dell'area di Floriopoli, proponiamo alcune immagini del progetto delle Ferrovie.

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