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Palermo, è morto l'attore Mario Pupella: suo il ruolo del mafioso nel film La Matassa di Fic&Pic

L’ultimo grande attore di Palermo se n’è andato, stamattina è scomparso a 77 anni Mario Pupella. E il chiamarlo attore di Palermo non è riduttivo perché Mario, che ha lavorato in film di livello internazionale e recitato in teatro fino a poche settimane fa, era immerso fino al collo in questa città. Anche se, pochi lo sapevano, era nato a Castelvetrano, il 10 marzo del 1945. Ma ha sempre vissuto nel capoluogo.

La grande passione per i classici lo ha portato verso Pirandello, Verga (I Malavoglia in scena da anni con la sua interpretazione di padron 'Ntoni), l’amato Strindberg. In teatro arriva giovanissimo con l’Enrico IV, al cinema invece, parecchio più tardi con Angela di Roberta Torre, nel 2002. Ma il suo viso bello, tormentato, imponente piace subito e il grande schermo lo cerca, è la figura adatta per interpretare - oggi fa sorridere - i grandi boss. Persino Ficarra e Picone lo vogliono in questo ruolo nel film La matassa e lui si divertirà tantissimo.

La sua vita però era il teatro, la sua sala (prima per tanti anni il Crystal, avamposto fuori dal centro storico, poi il Sant’Eugenio, che aveva fatto rinascere), la scuola, soprattutto i suoi figli, ai quali ha passato anima, voce e ruoli: e tutti e cinque l’hanno seguito nel mondo dello spettacolo, Daniela, Lavinia, Marco, Massimo e Alessandro, i Pupella. Sempre insieme.

A dare l'annuncio della morte è stato il Teatro Sant'Egidio con un post su Facebook: «Il nostro direttore Mario Pupella, il nostro faro, nostro amato padre, stanotte ha fatto per tutti il suo ultimo inchino. Applausi papà, fa buon viaggio. Continueremo a renderti onore». Struggenti e piene di amore le parole della figlia Daniela Pupella Melluso: «Immenso amore mio grande, io non riesco a dirlo!!!! Padre mio cuore mio. Infinito amore mio grande». Sui social si stanno moltiplicando, di minuto in minuto, i messaggi di cordoglio per il grande attore. «Il suo ufficio - scrivono i figli, tutti insieme - era aperto a tutti, ci ha insegnato a condividere nella gioia. E soprattutto ci ha insegnato l'ironia ️Ha avuto parole d'amore per tutti fino alla fine». «Mio padre - racconta ancora Daniela - è l'uomo che ci ha insegnato l'ottimismo, a raggiungere gli obiettivi superando tutti gli ostacoli possibili. Bello impavido coraggioso premuroso. Ha aperto il suo teatro a chiunque fosse appassionato, perché una possibilità si deve dare a tutti, noi facciamo il lavoro più bello del mondo».

Mario Pupella ha debuttato giovanissimo a teatro recitando in Enrico IV di Luigi Pirandello. Dopo numerosi ruoli in teatro, è stato protagonista al cinema, nel 2002, del film Angela di Roberta Torre. Nel 2009 ha interpretato l'antagonista del giudice Borsellino ne La Siciliana Ribelle di Marco Amenta e poi ha indossato i panni di Don Mimì nel film La matassa con Ficarra e Picone. È andato anche al festival di Venezia, come attore del film Padrenostro con Pierfrancesco Favino.

Per la tv ha partecipato alla seconda e terza serie de L'onore e il rispetto di Samperi con Gabriel Garko nel ruolo di Don Patrono, e alla terza e quarta serie di Squadra Antimafia di Beniamino Catena, e nel film dei fratelli Frazzi Giovanni Falcone. È stato coprotagonista assoluto del nuovo film di Carlo Fusco Sins Expiation, con Danny Glover, Michael Madsen, John Savage e Steven Bauer. Nel 2013 ha recitato nel cast del film di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia Salvo con Saleh Bakri e Luigi Lo Cascio. Tre anni dopo ha partecipato al secondo film di Pif In guerra per amore e a Quel bravo ragazzo di Enrico Lando.

«Palermo dice oggi addio a un grande simbolo del teatro e del cinema - commentano il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e l’assessore alla Cultura Giampiero Cannella - che ha dato lustro alla nostra città anche in giro per il mondo. Ironico e generoso, Mario Pupella ha portato in scena i grandi classici del teatro, ma la sua maschera è stata molto apprezzata anche dal mondo del cinema. Ai suoi familiari rivolgiamo il cordoglio e la vicinanza da parte di tutta l’amministrazione comunale».

 

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