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Paolo Morello, sguardi di modelle in vetrina

«Nei giorni di lavoro, il corteo dei miei pittori preferiti è venuto a reclamare un posto tra questi venticinque ritratti ma, al di là di qualsiasi ragionamento estetico sulle foto, è il dato sociologico che mi ha intrigato»

PALERMO. Hanno così pochi anni quelle modelle che i loro occhi possono stare ancora lì, a ricevere il mondo. Se stanno in vetrina, poi, l'operazione riesce ancora meglio: devono solo guardare, anche senza vedere. Saranno gli altri a percepire, se ne sono capaci, il respiro che esce da quello sguardo. Oggi pomeriggio (inaugurazione alle 17) da Pennyblack, nel salotto buono della città, si accenderà una White light: l'interruttore lo azionerà Paolo Morello, autore dei grandi (2x2) ritratti femminili che «occuperanno» le vetrine e gli interni dello store.

«Credo - spiega il fotografo - che l'azienda abbia avviato un'operazione interessante: ricorrere alla cultura per dare un motivo in più alla gente di visitare il negozio. Io stesso quando sono stato contattato, chiarito subito che non faccio foto di moda, mi sono appassionato all'idea per me nuova e ho proposto di puntare su dei ritratti realizzati appositamente per questa occasione. Nei giorni di lavoro, il corteo dei miei pittori preferiti è venuto a reclamare un posto tra questi venticinque ritratti ma, al di là di qualsiasi ragionamento estetico sulle foto, è il dato sociologico che mi ha intrigato, questo fare ricorso all'arte per implementare l'offerta estetica, per incuriosire, andare oltre l'abito. Indietro nel tempo, si può rintracciare un imprenditore illuminato come Adriano Olivetti che aveva affidato vetrine e manifesti pubblicitari a Leonardo Sinisgalli che era un critico d'arte, un poeta, un saggista». Testo di Antonella Filippi

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