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Cinisi, il Comune può mantenere il casolare Impastato pagandolo ai Badalamenti

Il Comune di Cinisi potrebbe mantenere la proprietà del casolare simbolo della lotta alla mafia, dove venne trucidato Peppino Impastato, «Casa Felicia». Con un’ordinanza verbalizzata in Corte d’Assise (seconda sezione), infatti, è stata fissata al 22 luglio l’udienza per la nomina del Ctu (consulenti tecnici d’ufficio) per determinare l’importo della «restituzione per equivalente». Ne dà notizia il sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo.

In sostanza, nel ricorso, il Comune di Cinisi aveva fatto riferimento a una legge che consente di mantenere il possesso di beni di interesse pubblico, ripagando l’antico proprietario del valore catastale. I legali del proprietario dell’immobile Leonardo Badalamenti (figlio del boss di Cinisi Gaetano condannato per l’omicidio Impastato ndr) avevano invece rilevato l’inammissibilità della richiesta avanzata dal Comune.

«Nei fatti - osserva Palazzolo - con la nomina del Ctu, la Corte implicitamente si è pronunciata sulla ammissibilità della nostra richiesta. Mi sento di dire che il bene rimarrà certamente al Comune, fermo restando, chiaramente, l’equivalente da corrispondere a Badalamenti e sul quale proseguirà l’iter giudiziario».

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