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Palermo, via ai laboratori con gli studenti sui diritti e la cittadinanza europea

Una tre giorni di training sui valori dell’Unione europea e i programmi per promuovere la cittadinanza europea attiva tra i giovani con un background di migrazione in famiglia. Dal 13 al 15 giugno il Centro Pio La Torre ha ospitato nei suoi locali di Palermo alcuni giovani provenienti dal Liceo Classico Vittorio Emanuele II, l’Istituto Superiore Majorana e il Liceo Artistico Ragusa-Kiyohara del capoluogo siciliano. Gli studenti, insieme agli youth workers e ai volontari del Centro, hanno preso parte all’attività di formazione prevista nel progetto “Cooperazione per l'integrazione giovanile” (CO4YOU), finanziato dall’Agenzia Nazionale Giovani nell’ambito del programma Erasmus Plus. “Il training ha costituito il secondo momento di incontro previsto nel progetto con giovani immigrati - ha precisato Loredana Introini, vicepresidente del Centro e responsabile del progetto. L’iniziativa – ha continuato la Introini - ha rappresentato l’occasione per tracciare un excursus storico del contesto in cui si è sviluppata l’Unione europea e per far conoscere i valori alla base dei trattati che si sono susseguiti nel tempo, per poi entrare più nello specifico nei programmi rivolti ai giovani”. Una sezione dell’attività formativa ha avuto un taglio più pratico, volto alla simulazione della presentazione di progetti di cittadinanza attiva in cui si sono cimentati i giovani partecipanti. Proprio la parte dedicata allo sviluppo della progettazione è stata quella che ha interessato maggiormente Tobi, studentessa nigeriana del liceo classico Vittorio Emanuele II. “Non è stata la prima volta che ho lavorato in gruppo – ha dichiarato la giovane - e non sarà neanche l’ultima, ma è stato bello scoprire le opportunità che l’Unione Europea offre”. Anche Antonio, di origini ghanesi, non ha nascosto il suo entusiasmo per la partecipazione al training: “Il progetto è stato molto formativo e stimolante in tutte le sue parti, e rivaluto l’Unione Europea che ritenevo un’istituzione lontana anni luce dalle realtà territoriali delle città degli stati membri”. Il giovane ha anche motivato le ragioni alla base del suo cambiamento di prospettiva: “Una volta venuto a conoscenza dell’esistenza di tantissime iniziative all’insegna dell’inclusività, mi sono ricreduto. Avendo compreso ciò, sento di dover divulgare ciò che ho compreso dell’Unione Europea e condividerlo con chi magari la pensava come me”. Pure Emma, studentessa venezuelana del Liceo Artistico Ragusa-Kiyohara, ha apprezzato il valore dell’iniziativa, che ha definito come “un'attività in ‘una comunità di europei’ che, anche se piccola, ha integrato culture e pensieri diversi”.

A gestire l’attività formativa da remoto è stata l’associazione Fundacio Privada Ficat, partner spagnolo del progetto che il Centro Pio La Torre ha promosso in partenariato anche con Crossing Borders (Danimarca) e ad Association for Sustainable Development Sfera International Bitola (Repubblica della Macedonia del Nord). Attraverso il ricorso ad una piattaforma online, all’incontro hanno preso parte pure giovani di Barcelona (ES), Copenaghen (DK) e Bitola (Repubblica della Macedonia del Nord), tutti con un’esperienza di migrazione in famiglia e ciascuno collegato dal proprio paese. Ai partecipanti italiani, che hanno seguito il training dalla sede del Centro Pio La Torre, è stato fornito un tablet a testa per poter esplorare i siti tematici indicati dal trainer durante l’incontro. L’attività formativa è stata rivolta anche agli youth workers delle associazioni partner del progetto. Prossima tappa di questo percorso che vuole promuovere la cittadinanza europea attiva e l’integrazione dei giovani sarà l’incontro con i rappresentanti del Parlamento europeo presso la sede di Bruxelles.

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