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Integrazione giovanile nelle scuole di Palermo con i figli degli immigrati

Dopo il training sui valori dell’Unione europea e i programmi per promuovere la cittadinanza europea attiva e in seguito all’incontro con una rappresentanza delle istituzioni europee a Bruxelles, i giovani destinatari del progetto “Cooperazione per l’integrazione giovanile” (Co4You) – promosso dal Centro Pio La Torre nell’ambito del programma Erasmus Plus e finanziato dall’Agenzia Nazionale Giovani - sono stati protagonisti delle iniziative di sensibilizzazione sui temi della cittadinanza attiva e dell’inclusione rivolte agli studenti delle scuole dei territori in cui operano i partner del progetto.

Il 27 e il 28 marzo i giovani palermitani con background migratorio hanno preso parte agli incontri tenutisi presso l’IIS “Ragusa-Kyohara-Parlatore” e l’Istituto Superiore “Majorana”, dove hanno condiviso con i loro coetanei quanto appreso lungo il percorso progettuale che li vede coinvolti ormai da un anno. Tale attività costituisce un primo passo di sperimentazione di forme di cittadinanza attiva che, nel caso specifico, assume la forma della sensibilizzazione sul valore dell’esercizio della cittadinanza attiva quale strumento di cambiamento anche a favore dell’inclusione. I giovani, infatti, sono stati promotori di una iniziativa che ha fatto conoscere ai loro coetanei i valori che ispirano le politiche dell’Unione europea, i programmi UE che facilitano l’esercizio della cittadinanza europea dei giovani e il cambiamento della prospettiva di sentirsi cittadini europei in seguito alla partecipazione al percorso progettuale di Co4You, malgrado le difficoltà per alcuni di essi ad aver riconosciuta la cittadinanza formale nei territori di residenza.

Proprio sul modo in cui l’esperienza progettuale ha cambiato la visione nel percepirsi come cittadino europeo si è espresso Antonio, uno dei giovani con cittadinanza ghanese che ha seguito sin dall’inizio il progetto: “Interagire con dei ragazzi, che fondamentalmente hanno un’idea dell’Europa simile, se non identica, a quella che avevo prima di prendere parte al progetto, è stato come rivedere me stesso mesi fa prima dei workshop. Ho trovato molto significativo condividere la mia esperienza a Bruxelles, e quanto questa sia stata costruttiva per me, perché credo che uno dei modi per instillare curiosità e interesse verso un qualcosa di poco conosciuto sia esporre la propria esperienza personale con essa. Il progetto mi ha fatto comprendere che non sono un cittadino europeo soltanto sulla carta, e mi ha dato gli strumenti per potermi sentire appieno europeo, ma soprattutto ho compreso il significato più profondo della cittadinanza attiva: fare e condividere”. Anche per Tobi, nigeriana, la partecipazione alle attività progettuali ha significato acquisire la consapevolezza di cosa voglia dire essere un cittadino europeo: “Questo percorso mi ha aiutata a comprendere a pieno cos’è nella sua essenza essere un cittadino europeo, avendo come esempio tanti altri giovani cittadini europei, uno diverso dall’altro ma uniti da questo forte sentimento di unità”. E aggiunge: “Ho avuto modo di incontrare tante persone diverse, con background altrettanto diversi, e ampliare il mio bagaglio culturale. Tutto partendo dalla semplice, ma non banale domanda: “Cos’è la cittadinanza attiva?””.

Emma, di origini venezuelana, non ha nascosto ai suoi coetanei l’entusiasmo per il percorso fatto: “L’esperienza con questo progetto è stata magnifica, piena di cose che ti arricchiscono a livello culturale e personale e che rimarranno dentro di me per tutta la vita. Lo scambio culturale e linguistico, conoscere persone diverse…per la prima volta mi sono sentita europea e spero di riuscire ad essere una cittadina europea attiva”.

Proprio perché per la prima volta, nel contesto del progetto Co4You (e non solo), i giovani coinvolti hanno assunto un ruolo attivo, tale attività costituisce un tassello importante per il raggiungimento dell’obiettivo progettuale legato allo stimolo e allo sviluppo di percorsi di cittadinanza attiva europea. E sull’impatto ad ampio raggio che simili percorsi possono avere si è espressa la responsabile del progetto, Loredana Introini, che ha coordinato i giovani nell’organizzazione dell’iniziativa: “In queste due giornate si è data agli studenti delle scuole in cui si sono svolti gli incontri la possibilità di conoscere i programmi che l’Unione europea promuove per favorire la dimensione europea della cittadinanza. Gli studenti hanno, inoltre, potuto ascoltare direttamente dai giovani con esperienza migratoria e che hanno seguito l’iter progettuale come la partecipazione a progetti finanziati con fondi comunitari possa innescare un cambiamento per sentirsi veramente parte della realtà europea e spendersi in prima persona per il benessere collettivo”.

Tali attività di disseminazione nelle scuole si stanno svolgendo anche nei territori dei partner del progetto. A Bitola (Macedonia del Nord) sono stati organizzati nel mese di febbraio. A Barcelona (Spagna) e a Copenaghen (Danimarca) avranno luogo nei prossimi mesi.

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