Piscina Olimpica di Palermo chiusa stamattina a causa di un guasto alla pompa dell'autoclave. Ancora un ennesimo stop per gli atleti e questo inconveniente arriva alla vigila di un importante evento, il Trofeo Città di Palermo, che negli ultimi due anni non si è potuto svolgere a causa del Coronavirus.
Sono circa 650 i nuotatori attesi in piscina tra sabato e domenica con 4 categorie di atleti: Assoluti, Juniores, Ragazzi ed Esordienti. L'evento, giunto alla sua terza edizione, è organizzato dalla Nadir.
Un problema di non poco conto e che sta tenendo in allarme tecnici e nuotatori. Per oggi la piscina rimarrà chiusa in attesa di un intervento da parte dei tecnici per ripristinare quanto prima la situazione. L'assessore comunale allo Sport, Paolo Petralia, ha voluto tranquillizzare tutti dicendo che "è stata individuata la ditta che si occuperà di sistemare il guasto. Il Trofeo di nuoto Città di Palermo si farà regolarmente".
"Impossibile in questa città programmare qualsiasi cosa, senza una dose di adrenalina (e incoscienza) soverchia. Impossibile - dichiara Giulia Noera, atleta dell'Olympia Palermo Nuoto che un mese fa ha conquistato il record italiano nei 200 metri stile libero nella categoria M55 -. Mi si dice (probabilmente a ragione) che le mie lamentele siano rivolte sempre all'amministrazione comunale. Ma lo faccio con consapevolezza. Quella consapevolezza data, ad esempio, dalla visione quotidiana della gestione di questo 'meraviglioso' impianto, che se fosse per l'amministrazione comunale sarebbe già morto e sepolto come tanti altri in questa città".
Si tratta del terzo stop stagionale per la piscina Olimpica: il primo a gennaio dopo la scoperta nell’acqua del batterio della legionella (impianto chiuso un mese), poi il 21 febbraio nuovo stop per un guasto alla pompa dell’acqua. Oggi, infine, nuova chiusura per un guasto alla pompa dell'autoclave.
“È inconcepibile che in una città come Palermo l’impianto comunale spesso debba rimanere chiuso per problemi legati a guasti alle pompe dell’autoclave, al malfunzionamento delle caldaie e ad altri improvvisi imprevisti - dichiara Giuseppe Giordano, responsabile regionale allo Sport della DC Nuova. "Speriamo si riesca a risolvere il problema prima dell'evento in programma nel week end. Occorre invertire la rotta - prosegue -, investire sugli impianti e ‘salvare’ con lavori di manutenzione programmata quelli già esistenti che sono le uniche risorse che migliaia di bambini e atleti giovani e meno hanno in questa città”.
"I continui problemi di funzionamento della piscina comunale di fatto mortificano i sacrifici di tanti atleti che con dedizione si preparano agli appuntamenti agonistici. Mi auguro che la nuova amministrazione comunale possa garantire, nel rispetto della programmazione delle attività sportive, l’efficiente funzionamento dell’impianto attraverso una costante manutenzione dello stesso", dice Vitrano, responsabile dipartimento dello sport di Noi di Centro.
“Il Comune di Palermo fino alle ultime settimane del mandato Orlando rimane coerente con la gestione fallimentare degli impianti sportivi. La piscina comunale da anni periodicamente viene chiusa e non si fa nulla per risolvere, negando continuità a un servizio per i cittadini. Lo sport resta ai margini, è totalmente dimenticato. L'assessore allo Sport, Paolo Petralia Camassa, insediatosi nel 2020, pur avendo le competenze non ha avuto gli strumenti per intervenire”. Lo dichiara Germano Bondì, presidente regionale di Endas Sicilia, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni, che ha organizzato il trofeo di nuoto Città di Palermo, in programma sabato 23 e domenica 24 aprile, a proposito dell'ennesima chiusura della piscina comunale del capoluogo siciliano.
Bondì che è anche presidente regionale di Anif, associazione nazionale impianti sport e fitness, appartenente a Confindustria, aggiunge: “Noi cittadini, operatori sportivi ed organizzatori di eventi sportivi siamo vittime dell'immobilismo di questa amministrazione non solo dal punto di vista della gestione pubblica. Anche sul fronte dell'iniziativa privata non si fa nulla per favorire gli investimenti: l'iter non è chiaro, non è fluido, non è più rapido. All'interno degli uffici tecnici si trovano soltanto ostacoli per la costruzione di nuovi impianti”.
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