Si ferma ad un passo dalla vittoria l'avventura di Sara Alessi, l'undicenne palermitana giunta tra i due super finalisti della quarta edizione di Junior Bake off Italia 2019, il programma in onda su Real Time condotto da Katia Follesa.
"Partecipare a Bake off è stato un sogno e dopo questa esperienza ho avuto la conferma che quello che voglio fare è continuare ad impegnarmi nella pasticceria", ha detto al termine della puntata.
La prima prova creativa ha visto i 4 mini pasticcieri, arrivati in finale, creare una torta a tema festa e così Sara ha dovuto realizzare un dolce che richiamasse il Carnevale, Rachele il Natale, Antonio la Pasqua e Samir Halloween.
Per la seconda e molto difficile prova hanno dovuto realizzare in 100 minuti tre torte assegnate dai giudici Ernst Knam, Clelia D’Onofrio e Damiano Carrara, una corsa contro il tempo. Antonio non riesce a concludere nei tempi previsti la seconda torta mentre Rachele, Sara e Samir non riescono a presentare in tempo il terzo lavoro e così i giudici decidono di riammettere anche i dolci "fuori tempo".
È il momento di decretare i due super finalisti e i giudici scelgono Sara e Samir. I due bambini devono affrontare l'ultima prova "Torta in vetrina" e il risultato è dei migliori. Sara crea la "Start" confessando di "aver rischiato con questa torta" ma di aver dato il meglio di se e Samir realizza "Cuore contro cuore". I giudici, al termine della prova, sono molto soddisfatti delle due creazioni tanto che Damiano Carrara si complimenta dicendo che "sono senza dubbio le due torte migliori dell'edizione".
La decisione finale è delle più difficili e la vittoria viene assegnata al piccolo Samir che viene applaudito da Sara che, seppur bambina, ha dimostrato grande maturità nel compiacersi con l'amico vincitore. Un'esperienza che i bambini porteranno per sempre nel cuore e che ha fatto emergere anche in finale la voglia di collaborare da parte dei piccoli che, nei momenti più difficili, si sono aiutati e supportati, dispiacendosi quando le cose sono andate male agli altri.
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