Alla Regione è scattato l’allarme rosso. Il caso-forestali può avere conseguenze pesantissime sul bilancio e pure sull’assetto di un settore già in crisi. Per questo motivo, mentre i sindacati si preparano a una tempesta di azioni legali, Palazzo d’Orleans ha avocato a sé la vertenza sui maxi indennizzi per compensare gli anni da precario.
È stato il capo di gabinetto del presidente, Salvatore Sammartano, a convocare una riunione per venerdì alle 11 a Palazzo d’Orleans. Attorno al tavolo si ritroveranno l’assessore alle Foreste Salvatore Barbagallo, il collega che guida l’Ambiente, Giusi Savarino, il capo dell’ufficio Legislativo e Legale Giovanni Bologna e il ragioniere generale Ignazio Tozzo.
L’obiettivo del presidente della Regione è tamponare la falla sul bilancio nata dal decreto legge nazionale che ha previsto un indennizzo ai circa 16 mila operai stagionali arruolati con contratti a termine. Il provvedimento del governo Meloni nasce per chiudere, pagando, una procedura di infrazione aperta da Bruxelles contro l’Italia per l’abuso di contratti a termine. Ecco perché il decreto legge prevede da un minimo di 4 a un massimo di 24 mensilità extra per tutti. Anche per chi nel frattempo è andato in pensione: dunque i beneficiari potrebbero essere perfino di più dei 16 mila sotto contratto quest’anno.
E anche i sindacati hanno abbandonato la posizione cauta dei giorni scorsi annunciando che metteranno a disposizione dei forestali i loro avvocati per portare in tribunale la Regione e incassare il massimo indennizzo. «La Regione si trova a pagare l’uso disinvolto dei contratti a termine. I risarcimenti sono un atto dovuto - ha detto Tonino Russo, segretario generale della Flai Cgil Sicilia -. Noi mettiamo a disposizione dei lavoratori il patrocinio gratuito attraverso gli uffici legali del sindacato».
E anche Nino Marino, segretario generale della Uila Sicilia, ha avvertito: «Siamo presenti con i nostri uffici legali per tutelare i lavoratori. Avevamo già avviato un’azione collettiva per ottenere la condanna della Regione al pagamento delle indennità professionali di anzianità e al risarcimento danni in favore di migliaia di lavoratori che da sempre chiedono solo il diritto di avere diritti».
Dunque non ci sarà una trattativa sugli indennizzi in cambio della stabilizzazione, che pure i sindacati continuano a chiedere.
Ma la Regione si prepara a resistere alle azioni legali. Una linea verrà decisa solo venerdì. Ma intanto filtra che la Regione inizialmente tenterà di difendersi dimostrando che l’assunzione a termine è prevista da una legge, la 16 del ‘96, che ha introdotto il carattere della stagionalità di questa categoria. Dunque succederà questo: i forestali sono chiamati a inviare inizialmente una diffida alla Regione per pagare entro 30 giorni in base al decreto legge. La Regione non pagherà e a quel punto i forestali dovranno rivolgersi a un giudice. Potrebbero passare degli anni prima che scatti il pagamento. E questo dà un po’ di sollievo al governo, visto che un primo calcolo dei sindacati valuta in circa 800 mila euro il possibile costo dell’operazione (una media di 50 mila euro per ognuno dei 16 mila e oltre forestali).
Ma il timore che serpeggia nei due assessorati che storicamente si sono occupati di arruolare i forestali è anche un altro: in questa situazione potrebbe non essere più possibile richiamare gli stessi stagionali con incarichi a termine (i tradizionali 78, 101 o 151 giorni di lavoro). Perché questo potrebbe configurare un danno erariale alla luce della procedura di infrazione comunitaria che il governo nazionale vuole chiudere.
Come si formerebbero a quel punto le squadre anticindendio della prossima primavera? Di questo si parlerà al vertice di venerdì. E i sindacati sanno che il pericolo è un azzeramento del settore. Per questo Cgil e Uil sono tornate a chiedere una accelerazione della riforma che darà il posto fisso ai forestali: «Chiediamo certezze al governo - ha detto Russo - con la ripresa immediata della trattativa sulla riforma». E la Uil chiede anche «un ampliamento di competenze per i forestali». Un tema su cui l’assessore Barbagallo ha fatto più di un’apertura dicendosi pronto a far ripartire l’iter della legge all’Ars, interrotto in primavera per via delle dimissioni di Luca Sammartino.
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