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Mattarella ricorda Agostino: «Impegno costante e coraggioso contro i crimini della mafia e per la ricerca della verità»

Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare Antimafia: «La tua battaglia sarà la nostra e Nino sarà il figlio di tutti noi». Per Schifani «scompare uno dei simboli dell’impegno civile». Per Lagalla «deve rappresentare uno sprone per le istituzioni e per la magistratura»

Chiara Colosimo e Vincenzo Agostino

Vincenzo Agostino fu «protagonista di un costante e coraggioso impegno contro i crimini della mafia e per la ricerca della verità». Lo si legge in una nota del Quirinale, nella quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (nella foto in alto con Agostino) - palermitano come il papà del poliziotto assassinato dalla mafia nel 1989 assieme alla moglie incinta e come lui colpito gravemente negli affetti dalla violenza sanguinaria di Cosa nostra (che nel 1980 uccise il fratello Piersanti, allora presidente della Regione Siciliana) - «esprime il suo cordoglio».

Fontana

Cordoglio anche dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, che definisce Agostino un «simbolo di coraggio e lotta per la verità e la giustizia», definendo la battaglia di Agostino e della moglie Augusta Schiera «un esempio e una testimonianza concreta di impegno civico contro la mafia. Giungano ai suoi cari e a chi ha condiviso questi anni al suo fianco le mie sentite condoglianze».

La Russa

«Il mio sincero cordoglio - scrive su X il presidente del Senato, Ignazio La Russa - per la scomparsa di Vincenzo Agostino». Il quale, ricorda, «si è battuto per anni con l’obiettivo di ottenere giustizia per la morte del figlio, dedicando la propria vita alla ricerca della verità. Ai suoi cari le più sentite condoglianze».

Colosimo

«La tua battaglia, sarà la nostra battaglia e Nino sarà il figlio di tutti noi», scrive invece la presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo su X, postando una foto (qui sotto) con Vincenzo Agostino, che è morto a 87 anni a Palermo. Agostino si è battuto per anni per ottenere giustizia per la morte del figlio Nino, ucciso assieme a Ida Castelluccio l’8 agosto del 1989, a Villagrazia di Carini.

«Questa - scrive la presidente dell’Antimafia, con riferimento alla foto - è l’ultima volta che ti ho visto. C'era tuo nipote e ci saranno nel futuro tutti i ragazzi che, guardando la tua lunga barba e i tuoi lunghi capelli, simbolo della ricerca di quella verità e di quella giustizia per troppo tempo negata, ti hanno promesso che avrebbero combattuto con te. Ciao Vincenzo Agostino».

Schifani

«Con Vincenzo Agostino - dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani - scompare uno dei simboli di testimonianza antimafia e di impegno della società civile. Insieme alla moglie, non ha mai smesso di lottare, con grande coraggio e forte determinazione, alla ricerca della verità sull’omicidio del figlio Nino e della nuora Ida. Ai familiari giunga il profondo cordoglio e la vicinanza mia personale e dell’intero governo regionale».

Lagalla

«A nome mio e dell’amministrazione comunale - afferma il sindaco di Palermo Roberto Lagalla -, esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Vincenzo Agostino. Il suo impegno civile, finalizzato alla ricerca della verità sulla morte del figlio Nino Agostino, l’agente di polizia ucciso, insieme alla moglie Ida Castelluccio, dalla mafia, deve continuare a rappresentare uno sprone per le istituzioni e la magistratura per arrivare a una verità completa su questo omicidio».

Cracolici

«Oggi il mondo dell’antimafia - sottolinea Antonello Cracolici, presidente della Commissione Antimafia all’Assemblea Regionale Siciliana - perde un instancabile cercatore di verità: Vincenzo Agostino, da anni in attesa di sapere i nomi dei mandanti dell’omicidio di suo figlio Nino e della nuora, Ida Castelluccio, che era incinta. La sua barba era diventata il simbolo di una giustizia attesa. Con lui, da consigliere comunale, ho condiviso la rinascita di Palermo. Spero che la sua battaglia, portata avanti nelle scuole, possa avere al più presto una risposta».

Varchi

«Vincenzo Agostino - dichiara Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia - è stato un simbolo vivente di uno dei valori fondanti dell’impegno contro la mafia: la fame di verità. La sua storia e quella del figlio Nino non devono mai essere dimenticate dai siciliani». Secondo ex vicesindaco di Palrmo, «la sua richiesta costante, forte e nobile di giustizia riguardo alla morte del figlio Nino accomuna la vicenda umana di Vincenzo a quella di tanti siciliani che hanno sofferto per mano di Cosa nostra. Vincenzo Agostino ha vissuto con dignità e coraggio, e per questo dobbiamo essergli tutti grati. Ai familiari, agli amici, a chi gli ha voluto bene le mie condoglianze più sentite».

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