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Politica e malaffare, la Commissione Antimafia chiede gli atti delle inchieste di Bari, Torino e Palermo

Le tre indagini riguardano, con vicende differenti, la compravendita di voti elettorali

La Commissione parlamentare Antimafia ha chiesto tutti gli atti riguardanti le inchieste di Bari, Torino e Palermo. Le tre inchieste riguardano, con vicende differenti, la compravendita di voti elettorali o voti di scambio. Quella di Palermo è l’ultima. Oggi è stato arrestato, assieme ad altre due persone, l’ex consigliere comunale Mimmo Russo.

Era stato uno dei componenti della Commissione, il siciliano Giuseppe Provenzano del Partito Democratico, a chiedere un intervento dell'Antimafia sull'inchiesta di Palermo, ricordando che Mimmo Russo è accusato di «essere stato costantemente a disposizione di Cosa nostra». Per Provenzano si tratta di una vicenda che «disvela qualcosa di profondo e che alcuni di noi hanno denunciato da tempo: l’intreccio sempre più stretto tra mafia, massoneria e politica, la "domanda di mafia" che torna in un pezzo della politica e della società, l’utilizzo della cosa pubblica per l’offerta di "servizi" alla criminalità organizzata, in un sistema che crea una costante reciprocità di favori». Secondo l'esponente del Pd «questa vicenda - aggiunge - dovrebbe rappresentare l’occasione per rialzare la tensione nella lotta alla mafia, per rilanciare, non sterili polemiche e strumentalizzazioni, ma il lavoro della Commissione Antimafia sull’urgenza del presente, sullo scenario che emerge da questi fatti, per dotarci di strumenti e pratiche per mettere la politica tutta e l’amministrazione pubblica al riparo dai condizionamenti di un potere mafioso che a livello locale torna ad essere pervasivo».

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