Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato il Piano triennale delle opere pubbliche 2023-2025. Si compone di 678 interventi per una spesa di 5 miliardi e 163 milioni. La delibera è stata approvata con 18 voti favorevoli e 8 astensioni. Per l’assessore ai Lavori Pubblici Totò Orlando ha vinto in aula «la maggioranza di buona volontà che ha riguardato tutti i consiglieri presenti a Sala Martorana». Per Antonio Rini, di Fratelli d’Italia, è stato raggiunto un grande obiettivo perché, «entro la fine dell’anno, 29 opere saranno appaltate». Per Domenico Bonanno, capogruppo della Dc, «dopo anni finalmente il consiglio comunale ha approvato entro i termini di legge il piano triennale delle opere pubbliche. Un atto importantissimo grazie al quale possiamo fare ripartire gli interventi infrastrutturali determinanti per il rilancio della città».
Dall’opposizione, la consigliera Mariangela Di Gangi (Progetto Palermo) ha evidenziate che rimangano delle incertezze su alcune opere che non potranno essere appaltate entro la scadenza del 15 settembre e che potrebbero subire il successivo definanziamento. «Questa città non può permettersi di perdere neppure un euro» ha detto Di Gangi. Fabrizio Ferrandelli di Azione ha dichiarato l’astensione del suo gruppo e ha sottolineato che la minoranza ha garantito l’approvazione del “Piano triennale delle opere pubbliche così come lo aveva fatto per il Bilancio consolidato». Giuseppe Lupo per il Pd, annunziando l’astensione, si è rammaricato per il mancato confronto in aula ma «delle opere pubbliche la città ha bisogno». Antonino Randazzo del Movimento Cinquestelle ha ricordato «che bisogna stare più attenti alle scadenze dei finanziamenti».
Il piano, come detto, si compone di 678 interventi per una spesa di 5 miliardi e 163 milioni. Di questi, solo 352 milioni si riferiscono al 2023 da spendere in 29 opere. I nuovi interventi, inseriti nell’elenco annuale, riguardano le nuove linee tramviarie, l’accordo quadro per la manutenzione di immobili comunali del centro storico, i lavori di manutenzione di strade degradate (tra queste la via Libertà), la manutenzione dell’asse strade di collegamento dal porto all’autostrada (da via Francesco Crispi allo svincolo di via Belgio), l’accordo quadro per la manutenzione degli immobili di competenza del Comune (secondo e terzo contratto attuativo), i lavori per eliminare l’ostruzione del canale Papireto in via Matteo Bonello e il ripristino della viabilità, la riqualificazione del centro polivalente di largo Gibilmanna nel quartiere Borgo Nuovo.
Per un decreto del 2018, il piano triennale delle opere pubbliche deve essere varato entro i 90 giorni dall’approvazione del bilancio di previsione. Obbiettivo raggiunto. Non accadeva da 15 anni. Durante la discussione in aula la maggioranza da sola non ha garantito il numero legale che invece è stato assicurato con il contributo della minoranza.
Caricamento commenti
Commenta la notizia