Il raddoppio di indennità e gettoni di presenza per il personale politico comunale è cosa fatta. Consiglieri comunali e di circoscrizione compresi i presidenti, oltre a sindaco e assessori, avranno un sostanziale ritocco degli emolumenti grazie alla delibera approvata stamattina con 30 favorevoli e 4 astenuti. L'indennità del sindaco (+96,62%) arriva al lordo a 13.800 euro.
Il gettone dei consiglieri passa da 97,61 a 191,92 a seduta per un massimo di 22 sedute. La richiesta era stata espressa, sulla base di quanto previsto dalla legge, dalla conferenza dei capigruppo.
L’indennità di funzione spettante al sindaco metropolitano è uguale a quella del presidente della Regione, secondo quanto regolato dall’assessorato regionale alle Autonomie locali.
Al vicesindaco vanno poco più di 10 mila euro al mese, quasi 9mila al presidente del Consiglio comunale, sempre al lordo delle tasse. «La delibera è stata approvata nel rispetto dell’equilibrio di bilancio», ha detto il segretario generale Raimondo Liotta ed è stata approvata a maggioranza dei presenti a Sala Martorana che è la sede per ora in prestito in attesa che si concludano i lavori di restauro a Palazzo delle Aquile.
Fuori dal Palazzo contesta la scelta Rifondazione comunista. Il segretario Ramon La Torre sottolinea come la seduta sia stata trattata solo “sotto l’aspetto della legittimità giuridica e contabile. Nessuna riflessione di tipo politico nè sull’opportunità di evitare di procedere su questa strada in un momento in cui si chiede e si impone austerità alla città o nei giorni in cui la scuola dell’infanzia della Kalsa chiude le porte a 80 bambini del quartiere. La politica è assente - conclude la Torre - come lo è stata in altre occasioni che avrebbero dovuto sollecitare forti riflessioni in materia di pianificazione”.
Nessun contrario in aula. Su 34 consiglieri presenti a Sala Martorana, al momento del voto, c’è stata un’ampia maggioranza a favore e quattro astenuti, come detto. Il capogruppo di Forza Italia Giovanni Inzerillo ha detto, intervenendo in aula, di non essere imbarazzato a votare la delibera che aumenta il peso dei gettoni.
«E’ una delibera che ci adegua alla legge nazionale - ha detto Inzerillo - tra i consigli comunali delle grandi città siamo gli ultimi ad adeguarci. Il lavoro della politica si fa ogni giorno, per tutto il giorno, incontrando cittadini e sottraendo tempo alle proprie famiglie. Sui consiglieri comunali pesa anche il rischio di responsabilità che li espongono alla Corte dei conti. Siamo costretti a farci un’assicurazione per salvaguardare il patrimonio personale. La politica ha un costo».
«In questo momento è lesa l’accessibilità al ruolo di consiglieri comunale per chi non ha stipendi pubblici - ha detto Giulia Argiroffi del gruppo Oso - I liberi professionisti, che non hanno la garanzia di uno stipendio, hanno difficoltà a impegnarsi in politica. Finora accedere al Consiglio comunale da libero professionista è stato da folli se si vuole garantire il reddito familiare. I cittadini ci giudichino per la qualità del lavoro che facciamo».
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