«In queste ore sentiamo parlare di cifre imbarazzanti e spropositate per l’allestimento di una mostra fotografica che sponsorizza la Sicilia a Cannes: quasi 4 milioni di euro che stridono con quelle che sono le reali emergenze della Regione». Con queste parole il gruppo di Miccichè all’Ars lancia un’altra stilettata al governo guidato da Renato Schifani. La dichiarazione è infatti di Michele Mancuso, capogruppo di Forza Italia, che fa capo proprio all’ex presidente dell’Assemblea. Come è noto a Sala d’Ercole si sono formati nei mesi scorsi due gruppo, l’altro fa capo proprio al presidente della Regione ed è guidato da Stefano Pellegrino.
Mancuso ha precisato anche di parlare «alla luce di ciò che è lo spaccato dell’attuale sanità locale, chiamata nei prossimi mesi a fare i conti con l’incertezza di una pandemia che ancora non è stata sconfitta. Vogliamo parlare dei professionisti del settore sanitario quali gli psicologi, i biologi, gli psicoterapeuti e tutte quelle figure che si sono rivelate essenziali nella lotta al Covid e che oggi lamentano un monte ore lavorativo ridotto all’osso? Appena 6 ore a settimana rispetto alle 36 che inizialmente l’azienda sanitaria garantiva».
Mancuso attacca a muso duro sul nodo sanità: «Perché è successo? Semplice, perché ad oggi, nonostante una richiesta sempre più in crescita di professionisti del settore, non è stata avviata una seria revisione della pianta organica sanitaria regionale. Se infatti durante l’apice dell’emergenza Covid, l’Asp ha arruolato addetti ai lavori garantendo un monte ore in grado di offrire all’utenza un servizio meritevole, adesso gli stessi devono dividersi le ore in funzione di quanto previsto da una pianta organica del tutto inadeguata e sottodimensionata. Una pianta organica che non solo non garantisce prestazioni dignitose ai cittadini, ma che mortifica il futuro di tanti giovani professionisti del settore, che durante il Covid hanno messo a repentaglio la propria salute per il bene degli altri».
Poi Mancuso lancia una riflessione. «Da politico, da padre ma soprattutto da cittadino - commenta il capogruppo azzurro - mi chiedo: come avremmo fatto senza di loro? Va bene che ci sia stata una mini proroga per garantirne la continuità lavorativa purché nel frattempo si sfrutti tale periodo per trovare una soluzione seria per garantire al servizio sanitario regionale la permanenza a pieno regime di figure qualificate e necessarie. Pertanto - e lo dico in funzione di un ragionamento costruttivo - piuttosto che pensare alla promozione del brand Sicilia all’estero, dovremmo renderlo credibile innanzitutto all’interno del nostro territorio. Per farlo occorre dare risposte a reali criticità come quelle in ambito sanitario».
«Con tutto il rispetto per un ramo importante dell’azione di governo quale è il turismo - conclude il deputato di Forza Italia - credo che in tale frangente storico occorra essere credibili, non imbarazzanti. Quando si è in emergenza si pensa prima alla sopravvivenza, poi al resto. Se ancora c'è qualcuno che non lo ha capito, dal punto di vista lavorativo in Sicilia siamo in piena crisi. Per cui l’approccio dell’azione politica deve essere severo e coerente. Lo dobbiamo a tutti quei ragazzi che decidono di restare sul territorio e che meritano rispetto».
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