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Palermo, via dell'Incoronazione non verrà chiusa alle auto

Il cantiere per la posa del basolato, in via dell'Incoronazione (foto Fucarini)

Il basolato di via dell’Incoronazione, a Palermo. è pronto per metà. Ora tocca all’altra parte di strada, lato Seminario: rompere, dissodare, posare le lastre, livellare. I lavori che si stanno portando avanti sono identici a quelli conclusi (tranne la bocciardatura di una parte dei marciapiedi) in via Matteo Bonello. Qui la pavimentazione è venuta bene e sembra una congiunzione naturale fra il sagrato della Cattedrale e l’atrio dell’Arcivescovado. Un unicum che, nelle intenzioni, dovrebbe essere lasciato quasi esclusivamente a uso dei pedoni.

Solo che il cronoprogramma complessivo ha subito un rallentamento e una rivisitazione dopo il ritrovamento di alcuni reperti archeologici e l’intervento della Soprintendenza ai beni culturali, che ha voluto procedere coi piedi di piombo, chiedendo sopralluoghi, supplementi di verifiche, controlli. Il tutto per essere sicuri che il rifacimento dell’impianto non comporti danni ai sedimenti archeologici di cui l’area è, com'è noto, molto ricca. Infatti, in una porzione di marciapiede di via dell’Incoronazione, lato Cattedrale, sono ancora in corso scavi che dovrebbero concludersi a fine mese. Nell’altra «mezzeria» i lavori inizieranno a metà di ottobre con fine dell’intervento a gennaio 2023. «I ritrovamenti archeologici – spiega l’assessore comunale Maurizio Carta - impongono di procedere con maggiore attenzione e accortezza per non distruggere le preziose testimonianze che il sottosuolo racchiude». Comunque sia, il passaggio stradale sarà sempre garantito, sia pure nelle condizioni difficili che comporta avere il cantiere aperto

Ora, una delle questioni che si pongono è quella di cosa fare di questi spazi rinnovati a lavori completati. L’assessore Carta, che oltre alla delega sul Centro storico ha anche quella sulla Mobilità, coglie questo ritardo, imputato alla ricchezza di testimonianze del sottosuolo, come un'opportunità. «Ci consente di ragionare su come organizzarci», spiega.

Se su via Bonello il destino pedonale sembra quasi obbligato e necessario (e si sta lavorando per questa soluzione), non altrettanto si può dire della strada laterale. «Si stanno effettuando alcune indagini sui flussi di traffico nell’area e sulle possibili soluzioni. Penso che non possiamo chiudere via dell’Incoronazione – spiega l’assessore che è pure docente alla facoltà di Architettura -. Ci sono esigenze residenziali, di raggiungimento delle scuole. Ma si può ragionare, ad esempio, su una soluzione a fasce orarie. Stiamo studiando, insomma».

Il centro storico, del resto, possiede un sistema vasto e articolato di spazi pubblici che connettono monumenti, palazzi nobiliari e spazi domestici, costituendo una preziosa interfaccia tra pubblico e privato, tra domestico e urbano. «Serve che questi luoghi - ribadisce Carta - invece di essere una sommatoria di strade, piazze e sagrati, diventino un arcipelago di spazi pubblici che possano costituire una seconda rete di mobilità lenta e piacevole, alternativa ai grandi assi di attraversamento».

Un po’ più a valle, poi, c’è la questione della via Papireto interrotta dopo l’esondazione del fiume. Anche questa una grana da risolvere. La Regione ha già stanziato mezzo milione di euro, somma che dovrebbe essere sufficiente a riposizionare l’alveo sotterraneo del fiume e rinforzare tutto il condotto che ha avuto un cedimento improvviso, provocando un potente allagamento e minando gravemente la sicurezza della strada. Anche su questo si sta cercando di accelerare, peer produrre un progetto da mettere a gara nel più breve tempo possibile.

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