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Verso la stabilizzazione dei 3 mila ex Pip di Palermo, emendamento all'Ars

Approvata la norma che aumenta lo stipendio dei 4.200 lavoratori Asu

Una recente protesta degli ex Pip a Palermo

I circa 3 mila ex Pip di Palermo erano scesi in strada stamani protestando per l'incertezza legata al proprio futuro. E, in pieno clima da campagna elettorale, poche ore dopo all'Ars è spuntata una piccola norma che suona come una nuova promessa di stabilizzazione.

Si tratta per la precisione di un emendamento alla manovra correttiva in corso di approvazione firmato dall'assessore all'Economia Gaetano Armao. Prevede di trasferire i Pip nell'elenco che oggi contiene i nomi dei lavoratori delle società partecipate chiuse. Da questo elenco le partecipate ancora attive hanno l'obbligo di assumere ogni volta che hanno l'esigenza di nuovo personale. Trasferendo quindi i Pip in questo elenco si apre anche per loro la possibilità di essere assunti nelle partecipate. Una possibilità che aggira un paletto fissato dalla Consulta nel momento in cui era stata impugnata la vecchia legge sulla stabilizzazione dei Pip: in quel caso fu decisivo il fatto che questi precari sarebbero stati assunti alla Resais, e nte pubblico, senza un concorso. Con il passaggio dall'elenco delle partecipate si elimina il problema dell'assunzione in un ente pubblica senza concorso. Tanto più se questo personale, come nella maggior parte dei casi, appartiene per titolo di studio alle categorie più basse. La norma verrà approvata nelle prossime ore all'Ars.

Nel frattempo è già stata approvata quella che aumenta lo stipendio dei 4.200 Asu. Si tratta di precari della stessa categoria degli Lsu, che hanno però perso la possibilità di essere stabilizzati per via di un'altra norma impugnata in passato. Ora per loro si apre almeno la possibilità di un aumento di stipendio: 7 ore in più settimanali. Grazie ai 9 milioni stanziati dall'Ars approvando un emendamento della Lega e di Italia Viva (primi firmatari Marianna Caronia e Pippo Laccoto).

Esulta per questa norma anche l'assessore ai Beni Culturali, il leghista Alberto Samonà, perché potrà così finanziare l'aumento dell'impiego degli Asu nel servizio di guardiania di siti e musei: “Si tratta di una norma importante – ha detto Samonà - che riconosce il valore di questi lavoratori che concorrono in maniera decisiva alle attività dei luoghi della cultura regionali. Il dipartimento regionale Beni Culturali – ha aggiunto l'assessore - è autorizzato all’integrazione oraria, fino al limite di 36 ore settimanali, del personale di cui all’art. 11 della L.R. 22 febbraio 2019, n. 1”.
E per Marianna Caronia “abbiamo permesso grazie a questa norma di dare al personale la possibilità di aumentare le ore ma soprattutto di tenere aperti i musei. Diamo così dignità ai dipendenti in modo utile per la Sicilia. L'aumento per gli Asu è un segnale importante che il Parlamento ha voluto dare a fronte dell’incapacità del governo di arrivare a una reale stabilizzazione”.

Assegnati 24 milioni a Siciliacque

«Salva l’erogazione dell’acqua ai siciliani». Queste le parole dell’assessore regionale all’Energia Daniela Baglieri, a seguito dell’approvazione da parte dell’Ars del disegno di legge per il «Riequilibrio economico finanziario della gestione dei sistemi acquedottistici di sovrambito della Regione Siciliana». «Con la norma proposta dal governo Musumeci - afferma l’assessore - è stato autorizzato un trasferimento di quasi 24 milioni di euro in favore di Siciliacque a titolo di anticipazione per far fronte alla complessiva morosità causata alla società da parte dei Comuni».

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