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Loculi prefabbricati e il forno crematorio, Palermo prova a uscire dall'emergenza sepolture

Prima delibera per arginare l’emergenza al cimitero della vergogna con i 1300 defunti nei depositi

Le bare in deposito ai Rotoli

Sull’emergenza cimiteri l’altro Orlando batte un colpo. Anzi, il primo colpo dell’amministrazione porta la sua firma. L’ex presidente del Consiglio comunale che da una settimana, in quota Italia viva, fa parte della squadra di governo guidata da Roberto Lagalla, ha presentato alla prima riunione di giunta una serie di delibere. Lo scrive Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia in edicola oggi.

Quella più significativa, ma anche la più simbolica, riguarda l’emergenza cimiteri. In sostanza, il provvedimento dà il via all’accordo quadro sulla manutenzione degli edifici e delle sepolture di proprietà dell’amministrazione nei camposanti cittadini, che era stato già aggiudicato all’impresa Damiga srl nel 2020.

A fine agosto via ai lavori per fare ripartire il forno crematorio. Ma già dai prossimi giorni nei viali verranno sistemati i 400 loculi prefabbricati annunciati dalla ex amministrazione.

«La manutenzione dell’impianto consentirà di mitigare l’aumento delle salme a deposito - spiega Totò Orlando - in attesa che si compia la riqualificazione funzionale del forno crematorio e la realizzazione del nuovo. Stiamo dando un segnale operativo all’emergenza per dare dignità a un luogo sacro che al momento conta 1.300 feretri insepolti».

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