È stata rinviata a martedì prossimo la presentazione della giunta comunale di Palermo dopo il vertice di questa stamattina, a Palazzo delle Aquile, tra il sindaco Roberto Lagalla e i partiti del centrodestra che lo sostengono, che si chiuso con una fumata grigia. Presenti all’incontro anche i partiti che non hanno raggiunto il quorum del 5% necessario per l’ingresso in Consiglio comunale: l’Udc, Noi con l’Italia e Alleanza per Palermo. Proprio quest’ultimi sono andati via dal Palazzo prima della fine della riunione. Il vertice è stato aggiornato a lunedì prossimo, perché anche i partiti non rappresentati in Consiglio ma che hanno dato il proprio contributo alla vittoria delle amministrative rivendicano un posto nella giunta. Proclamato sindaco lo scorso 20 giugno, Lagalla dunque rimane ancora senza squadra.
Il pressing dei partiti esclusi
Il vertice di palazzo delle Aquile con il sindaco di Palermo Roberto Lagalla per fare il punto sulla formazione della giunta comunale è cominciato alle 12.30 e si è concluso dopo circa due ore con un nulla di fatto. Presenti Giulio Tantillo per Forza Italia, per lui gli azzurri hanno chiesto la presidenza del consiglio comunale, Giampiero Cannella e Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, Dario Chinnici di Italia Viva eletto nella lista civica «Lavoriamo per Palermo», Francesco Scoma della Lega. Ed ancora, per i partiti che non hanno raggiunto il quorum del 5%, e che quindi non sono rappresentati in consiglio comunale, Totò Lentini di Alleanza per Palermo, Decio Terrana dell’Udc, Saverio Romano, Antonello Antinoro e Massimo Dell’Utri di Noi con l’Italia, che a livello nazionale fa riferimento a Maurizio Lupi. Il sindaco ha ascoltato le varie istanze arrivate dai presenti - e secondo alcuni che hanno partecipato al vertice - si sarebbe mostrato anche un pò infastidito per il pressing giunto soprattutto da coloro che non sono riusciti ad ottenere consiglieri comunali, ma che vorrebbero spazio nell’esecutivo cittadino.
La giunta è quasi fatta
Il quadro della giunta comunale chiamata a governare il capoluogo siciliano per i prossimi 5 anni è praticamente quasi composto. Fratelli d’Italia sarà rappresentata da Carolina Varchi, deputato nazionale di Fdi, che dovrebbe avere le deleghe di bilancio e patrimonio e il ruolo di vicesindaco, a Giampiero Cannella la cultura, a Dario Falzone il personale, l’ambiente e le manutenzioni. Forza Italia sarà rappresentata da Andrea Mineo (decentramento, servizi demografici e politiche giovanili), Rosi Pennino (politiche sociali) e Aristide Tamajo (scuola). Per i renziani Totò Orlando avrà le deleghe ai lavori pubblici, edilizia privata e la patata bollente dei servizi cimiteriali, e per la Lega Sabrina Figuccia che dovrebbe gestire sport, impianti sportivi e forse anche turismo. Spunta a sorpresa per la Dc Nuova il giovane Giuliano Forzinetti, già consigliere dell’ottava circoscrizione, che dovrebbe gestire le attività produttive. Infine, In quota sindaco Maurizio Carta all’urbanistica ed Antonella Tirrito, già indicata tra gli assessori prima delle elezioni alla quale dovrebbero andare innovazione ed attuazione del programma. Naturalmente, si tratta di indiscrezioni perché tutto ancora può succedere anche alla luce dello stop di oggi.
La Sinistra delle idee all'attacco
«Palermo non può permettersi di essere, ad oltre un mese dalla tornata elettorale, priva di un’amministrazione comunale che diriga ed eserciti la funzione che le è propria. Ma questo non deve stupirci. Sapevamo benissimo, come civici e cittadini, che Roberto Lagalla sarebbe rimasto invischiato nella morsa dei partiti, che avrebbe dovuto accettare compromessi da prima repubblica e manuale Cencelli. Insomma, mantenere i patti assunti. E ciò in spregio alle necessità di una città come Palermo, in piena emergenza sociale ed economica»- Così il presidente di Sinistra delle Idee di Palermo, Ninni Terminelli, la coordinatrice Federica Lombardo.
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