Ancora un nulla di fatto all’Ars alle prese con l’esame della legge di stabilità che è stato rinviato domani (12 maggio) alle 11. Nel tardo pomeriggio, infatti, al rientro dalla pausa - la seduta era stata convocata per le 16 - il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha riaperto i lavori solo per annunciare il rinvio spiegando che «gli uffici hanno ancora bisogno di tempo per verificare tutti gli emendamenti e mancano ancora le tabelle».
Prima della sospensione, proprio la Presidenza aveva invitato i capigruppo a fare una sintesi degli emendamenti aggiuntivi al testo, per cercare di chiudere l’approvazione della finanziaria entro stasera. Una partita su un maxi-emendamento, al netto degli articoli accantonati, giocata interamente all’interno della maggioranza, che si è rivelata più lunga del previsto. Dopo oltre tre ore di attesa, l’annuncio: «Manca ancora Diventerà Bellissima - ha aggiunto Miccichè -, ma non c’è bisogno di fare notte. Rimandiamo a domani così facciamo felici sia me sia Cracolici», ha concluso riferendosi alla finale di Coppa Italia tra la Juventus e l’Inter.
«Comprendo che sulla legge di stabilità si lavora per trovare un accordo complessivo, ma all’esterno del Parlamento è passato il messaggio che le sedute di Aula dipendono anche dal calendario calcistico tra finali e play off. Occorre fare in fretta e licenziare la finanziaria per dare risposte immediate alle imprese, ai Comuni, agli agricoltori ed a migliaia di dipendenti regionali che da oggi rischiano di non ricevere lo stipendio a fine mese», lo ha detto Vincenzo Figuccia, deputato di Prima l’Italia all’Assemblea regionale siciliana.
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