«A Palermo non c'è la scuola a tempo pieno perché è l’assessore regionale, mi sembra si chiami Lagalla, che avrebbe dovuto finanziarla». Lo ha detto il candidato sindaco di Palermo del fronte progressista Franco Miceli ad un incontro con il mondo della scuola questa mattina a Villa Filippina.
«La scuola - ha aggiunto Miceli - svolge un ruolo centrale nella vita della comunità, è un elemento propulsivo della vita della città». Riprendendo i dati forniti da un professore, secondo i quali a Palermo 28.000 cittadini non hanno nessun titolo di studio e ben 5.000 sono analfabeti, Miceli ha aggiunto che, «tra i 107 comuni capoluogo italiani, Palermo è all’84/mo posto per numero di diplomati e all’88/mo per i laureati. Da qui la necessità di puntare sull'istruzione per sostenere lo sviluppo economico e sociale della città».
«L'ultima volta che a Palermo sono stati fatti grossi investimenti sulla scuola - ha ricordato Miceli - risale alla fine degli anni '90, quando Alessandra Siragusa era assessore comunale all’Istruzione e io ai Lavori Pubblici. Poi ci si è fermati, e ancora troppe scuole sono in affitto in edifici privati costruiti per altri scopi».
Miceli in questi anni ha continuato a occuparsi di scuola come presidente dell’ordine degli architetti, «in rapporto costante col ministero dell’Istruzione». «Grazie ai fondi del Pnrr - ha detto - è stato varato un piano per la costruzione di 220 edifici scolastici moderni e innovativi. Mi spiace dover dire che nella provincia di Palermo un solo comune, Santa Flavia, ha risposto al bando con un progetto».
«Abbiamo perso questo treno - ha concluso - ma possiamo trovare altre risorse per rispondere alle esigenze formative della nostra città».
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