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Palermo, il ministero al Comune: non usate i soldi destinati al deficit per ridurre le tasse

Sergio Marino e Leoluca Orlando

Dal ministero dell'Economia doccia gelata sul Comune e sui sogni di fare arrivare in porto il piano di riequilibrio a forte rischio di naufragio. I fondi che l'amministrazione intendeva utilizzare per ridurre l'impatto dell'addizionale Irpef sulle bollette dei contribuenti non si possono impegnare in questa direzione. Perché «prioritariamente le somme vanno utilizzate per la riduzione del disavanzo», si legge in una nota a firma del Ragioniere generale dello Stato . Le somme in questione riguardano il contributo erariale di circa 50 milioni di euro, previsto dalla legge di Bilancio 2021, due terzi dei quali nelle intenzioni del sindaco dovevano servire a risolvere la questione degli aumenti che devono sostenere il piano di riequilibrio che eviterebbe il dissesto.

L’assessore al Bilancio Sergio Marino «prende atto del riscontro pervenuto e nel confermare il massimo impegno ad evitare un aumento eccessivo delle aliquote Irpef ritiene di doversi attendere anche le valutazioni del Viminale. Avevamo chiesto il ritiro della delibera proposta in Consiglio (poi però bocciata, mdr) - aggiunge Marino - proprio con questo obiettivo e ci auguriamo che il ministero dell’Interno assuma una posizione diversa. Al contempo il sindaco è impegnato in un confronto con il Governo per ottenere la giusta attenzione in termini di stanziamenti, adeguati alle necessità, per Palermo».

All'attacco Ugo Forello, consigliere del gruppo d'opposizione «Oso»: «Adesso non ci sono più alibi: il piano di riequilibrio è carta straccia, gli inaccettabili aumenti dell'Irpef sono già stati bocciati dal Consiglio e i tassi della riscossione previsti sono stati sconfessati dalla realtà. Orlando, purtroppo, sta lasciando solo macerie; ricostruire la città sarà un'impresa molto difficile che richiederà un'operazione verità e trasparenza senza precedenti».

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