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Palermo, il sindaco e l'assessore Marino mollano: «Ritiriamo la delibera sull’Irpef»

Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo

Alla fine, la mossa dell'assessore Sergio Marino e del sindaco di Palermo Leoluca Orlando cerca in extremis di salvare la delibera sulle aliquote Irpef dalla bocciatura da parte del Consiglio comunale che giovedì scorso è stata sfiorata. Solo la caduta della seduta per mancanza del numero legale ha mantenuto in vita l’atto. Come anticipato ieri dal Giornale di Sicilia, i due esponenti dell'amministrazione hanno inviato una richiesta al presidente del Consiglio, chiedendo il ritiro della proposta che intende raddoppiare l’addizionale Irpef. Uno stop di natura tecnica per una rivisitazione, si legge nella nota, che modelli gli aumenti sugli scaglioni di reddito e verifichi la «possibilità di tenere conto di esigenze di equità fiscale, specie a favore delle fasce più deboli.

Ma una richiesta di questo tipo si può accogliere? Il presidente di Sala delle Lapidi, Totò Orlando, dice che lui non può restituirla agli uffici perché il provvedimento è già incardinato. «Lunedì – spiega – qualcuno dovrà chiedere la restituzione e metteremo ai voti la proposta. Se passa bene, altrimenti bisognerà procedere col voto sulla vecchia proposta. Spero comunque che l'eventuale ritiro sia per evitare il raddoppio dell'addizionale per cui la maggioranza è contraria».

L'iniziativa del primo cittadino, comunque, è un chiaro segnale di debolezza. Egli stesso aveva sollecitato l'approvazione delle nuove aliquote che sono fondamentali per tenere in piedi il piano di riequilibrio. Il gettito di altri 50 milioni in un anno è necessario a sistemare i conti. Se cade questo puntello, crolla tutta l'impalcatura. Avendo capito l'antifona, a questo punto l'amministrazione prende tempo. Cerca di non gettare alle ortiche il lavoro già fatto. Ma a Sala delle Lapidi già da tempo la sua maggioranza si è squagliata e ormai le opposizioni hanno preso il sopravvento.
«Noi bocceremo la delibera – spiega Ugo Forello, irriducibile consigliere contro il piano -. Solo dopo il sindaco può ripresentarne una nuova. Il punto è che ormai la questione è politica: il Consiglio non vuole il piano elaborato da questa amministrazione. E anche la nuova idea che mettono in campo appare del tutto irrealizzabile».

Mentre Rosalia Viviana Lo Monaco, capogruppo M5S spiega di accogliere con soddisfazione «la proposta del primo cittadino» anche perché va nella direzione «di un mio intervento pronunciato nei gironi scorsi in Consiglio in direzione di una maggiore equità fiscale del provvedimento».

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