La Sicilia divide il centrodestra, sempre più preso nella spirale di accuse, gelosie e ripicche. Una coalizione che vive ormai da mesi in un clima permanente di incomunicabilità e di tensione, senza alcuna schiarita dopo la frattura verticale sancita in occasione del voto sul Mattarella bis.
L’appello lanciato da Fratelli d’Italia perché Silvio Berlusconi intervenga sul futuro candidato sindaco di Palermo al momento è caduto nel vuoto. Così, la situazione resta congelata a quella di alcuni giorni fa: da un lato l’intesa tra Fi-Lega sulla discesa in campo dell’azzurro Francesco Cascio, sul fronte opposto il partito di Giorgia Meloni che vede in quest’asse la volontà di danneggiare proprio FdI più che battere la sinistra. Una situazione che rischia di mettere in stallo le già complicate trattative sulle candidature per le amministrative e, in una prospettiva più larga, il tema della leadership in vista delle Politiche del 2023.
Sullo sfondo lo scontro campale sulle elezioni per la Regione. Fratelli d’Italia vorrebbe che già ora gli alleati si impegnassero a sostenere il presidente uscente, Nello Musumeci. Ma gli altri nicchiano, da qui lo scontro e il gelo. Nei giorni scorsi, come appena ricordato, FdI aveva diffuso una nota di fuoco contro l’intesa su Cascio in cui si chiedeva l'intervento dell’ex premier: «Non ci resta che auspicare un intervento diretto di Silvio Berlusconi che - complice la Pasqua - non siamo certi sia stato reso partecipe delle ultime scelte del partito siciliano», era stata la loro richiesta. Ma da Arcore è arrivato ad oggi solo un freddo «no comment».
Il presidente di Forza Italia al momento pare piuttosto disinteressato all’intera vicenda. Fonti del partito replicano tuttavia che recapitare un appello di questo tipo a mezzo stampa non è certo il modo migliore per intavolare un confronto serio e proficuo. Inoltre, le stesse fonti fanno notare che da tempo Forza Italia chiedeva a FdI e Lega di confrontarsi sulle Amministrative, ma sinora invano, visto che i tre leader non si vedono dall’elezione del capo dello Stato.
Quanto allo specifico caso Sicilia, si fa notare che nell’Isola il partito azzurro è la prima forza politica. Insomma, un modo diplomatico per chiedere a FdI di abbassare i toni e cercare insieme una soluzione condivisa. Anche il responsabile enti locali azzurro, Maurizio Gasparri, getta acqua sul fuoco ma tiene il punto: «Sul comune di Palermo - osserva l’ex ministro - avevamo ipotizzato da tempo la candidatura Cascio. Ci auguriamo il massimo della convergenza sul suo nome. Nei 26 capoluoghi che vanno al voto in tutta Italia in 20 il centrodestra è unito|». In quattro la situazione sarebbe ancora apertissima e - secondo Gasparri - è ancora possibile chiudere accordi. Resta il delicato caso Sicilia per il quale si augura «prevalgano buon senso e coesione».
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