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Palermo, salta l'accorpamento dell'Ospedale Civico e del Policlinico: così cambia il piano

L'attuale sede del Policlinico diventerà un campus universitario

L'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, cambia il piano per ridisegnare la mappa degli ospedali a Palermo. E manda in soffitta l’idea di accorpare e ricostruire i due nosocomi maggiori, il Policlinico e il Civico. Dunque, il tesoretto da 380 milioni che la giunta Musumeci è pronta a investire nel capoluogo siciliano verrà riprogrammato e diviso fra le due strutture invece che destinato a un unico polo. Si lavora quindi alla progettazione di un nuovo ospedale, che sostituirà il Policlinico e che avrà sede in un’area già individuata alla fine dell’Ateneo centrale, nella parte alta di viale delle Scienze. Mentre il Civico resterebbe nel vecchio plesso, pur ristrutturato in modo generale.

È l’esito di un vertice tenutosi nei giorni scorsi fra Razza, il rettore Massimo Midiri e l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla. «Il presupposto - ha detto ieri Razza - è che avevamo dato incarico all’urbanista Giuseppe Pellitteri di realizzare un progetto di accorpamento in una nuova area dei due ospedali. Ma ci siamo fermati quando abbiamo capito che non c’è un’area talmente grande da ospitare il frutto della fusione di due ospedali». Da qui la decisione di tornare a progettare due sedi diverse sfruttando i 380 milioni di fondi nazionali disponibili da alcuni anni e finora non investiti.

A questo punto sarà il Policlinico a traslocare in una nuova area, dove verranno realizzati i principali reparti in grado di garantire almeno 350 posti letto. «Nella vecchia sede - ha spiegato Roberto Lagalla - resteranno i servizi agli studenti. Resta da decidere come suddividere il tesoretto da 380 milioni fra il Civico e il nuovo Policlinico». Razza attende dai rispettivi manager i diversi progetti: «Poi porterò in giunta la divisione del budget e infine il piano verrà approvato dalla commissione sanità dell’Ars».

In realtà il rettore Midiri ha già le idee chiare e sottoporrà all’assessore alla Salute un piano che punta «su un’area di circa 20 mila metri quadrati che si trova oltre l’edificio 17 dell’ateneo, in direzione del carcere dei Pagliarelli. È un’area adatta ad ospitare i grandi reparti mentre il vecchio Policlinico verrebbe trasformato in un vero e proprio campus, con residenze universitarie e aule scientifiche ma anche posti letto per i parenti dei pazienti ricoverati nel nuovo ospedale».

Ovviamente si parla di progetti a lunghissima scadenza, ma la cui programmazione va fatta adesso per evitare di perdere risorse. E va anche inquadrata, la programmazione, nella nuova visione degli ospedali che avranno sede a Palermo. Razza ha confermato che anche il Cervello verrà ammodernato, recuperando padiglioni rimasti incompleti da precedenti appalti. E poi c’è l’Ismett 2 già in fase di progettazione.

Il tentativo di accelerare la programmazione della spesa su Palermo non può essere letto al di fuori dell’avvio della campagna elettorale, che vede a maggio il voto nel capoluogo e fra le altre proprio la candidatura di Lagalla. Allo stesso modo Musumeci e Razza hanno l’esigenza di mostrare attivismo anche in Sicilia occidentale. Il presidente da settimane è impegnato in vari tour elettorali per presentare nuovi investimenti o inaugurare opere: su questo punta il presidente per la riconferma, come lui stesso ha sottolineato qualche giorno fa presentando il progetto del nuovo centro congressi da 15 milioni che nascerà alla vecchia fiera.

Intanto, Razza oggi invierà a Roma la mappa dei nuovi 170 mini ospedali che nasceranno a breve grazie ai fondi del Pnrr. E anche in questo caso le novità dell’ultimora riguardano Palermo e la provincia. L’assessore inserirà una sede a Brancaccio in cui realizzare una casa di comunità: si tratta degli ambulatori di base che sostituiranno le vecchie e più piccole guardie mediche. Altre modifiche saranno inserite in extremis per i centri della provincia e raccoglieranno le indicazioni arrivate dai deputati dell’Ars e dai sindaci nelle audizioni fatte in commissione Sanità la scorsa settimana. Alla stessa logica risponde la decisione di cambiare il piano nell’Ennese, il mini ospedale che inizialmente era previsto a Troina verrà realizzato ad Agira.

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