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Sfiducia a Giusto Catania, incontri e tensioni al Comune di Palermo: nubi sulla giunta Orlando

Leoluca Orlando

Ancora tempesta sulla giunta Orlando dopo la sfiducia approvata ieri sera dal Consiglio comunale di Palermo a Giusto Catania. Una bocciatura arrivata anche con i voti di Italia viva e alla quale l’assessore alla Mobilità ha risposto con un tweet: "Una risata vi seppellirà".

Per reagire all'iniziativa del Consiglio, che non ha effetti automatici visto che secondo le norme la sfiducia può essere rivolta solo al sindaco e non agli assessori, Leoluca Orlando e la sua squadra cercano di serrare i ranghi. Febbrili i contatti e gli incontri. Per questo pomeriggio, alle 15, presso la sede istituzionale di Palazzo delle Aquile, è fissato un incontro con la stampa con tutti gli assessori comunali «per discutere dell’attuale situazione politica», spiega una nota dell’amministrazione, e provare a diradare la spessa coltre che si è addensata su questo ultimo scorcio del mandato di Leoluca Orlando.

Dura, intanto, la reazione di Sinistra Comune, Pd e Avanti insieme. "Se l'intento della mozione era quello di lanciare un segnale politico al sindaco, riteniamo, invece, che l'unico messaggio, negativo, stia arrivando alla città sul modo in cui questo Consiglio vuole proseguire la sua attività. Sinistra Comune, Pd e Avanti insieme non parteciperanno più a lavori d'aula snervanti e improduttivi, durante i quali si istruiscono processi sommari a funzionari, dirigenti, assessori, segretario generale, minando continuamente la credibilità delle Istituzioni", dicono Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune, Rosario Arcoleo capogruppo del Pd, e Valentina Chinnici, capogruppo di Avanti Insieme.
"Siamo pronti e pronte ad entrare in aula e a partecipare al dibattito quando si affronteranno atti che hanno una ricaduta reale sulla vita di cittadini e cittadine, come il piano triennale delle opere pubbliche", aggiungo i consiglieri.

"La maggioranza Frankenstein dà nuovamente segno di sé", accusa invece Vincenzo Fumetta segretario provinciale di Rifondazione Comunista, che parla di "vergogna", ma anche di un "segnale di chiarezza: con l’approvazione di questa inutile mozione, la maggioranza formata dalle destre a dal M5s ha dimostrato di essere contro le politiche di mobilità messe in campo. Un segnale preciso in vista delle elezioni".

Intanto restano fermi diversi provvedimenti, tra cui il bilancio consolidato, mentre anche l’assessore ai Lavori pubblici, Maria Prestigiacomo, coinvolta nell’inchiesta su Amap e depurazione, potrebbe essere al centro di una mozione di sfiducia.

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