Secondo giorno di dibattito sull’emergenza cimiteri a Palermo e ancora cattive notizie. Il ragioniere generale - scrive Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia in edicola - gela le speranze dell’aula quando spiega che non c’è modo di potere spendere immediatamente i 3,5 milioni messi a disposizione con un emendamento al bilancio 2020 nella seduta di fine anno che ha provocato polemiche e divisioni.
«Trattandosi di residui accumulati negli esercizi precedenti – ha spiegato Paolo Basile – serve l’approvazione del previsionale 2021-2023 prima di potere svincolarli». Per fortuna, asfaltare strade e sistemare l’emergenza dei camposanti rientra comunque nel concetto di investimento che secondo la norma è tutto ciò che produce un beneficio prolungato negli anni e dunque sotto questo profilo le risorse appostate sono utilizzabili. Il fattore tempo, però, non è secondario mentre la conta dei feretri in attesa segna il numero di 646.
La discussione che si fa sul nuovo forno crematorio è comunque una specie di summa dell’inefficienza. L’opera viene inserita nel piano triennale novembre del 2015 mentre Sala delle Lapidi autorizza a contrarre un mutuo per 2,7 milioni di euro. Ma ci vogliono quattro anni pieni, siamo all’agosto del 2019, per arrivare al bando sulla progettazione.
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