Si anima il dibattito in consiglio comunale di Palermo sull’impiego dei cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza. Da una parte c'è chi sollecita l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando a realizzare progetti per impiegare i lavoratori a servizio delle tante necessità della città. Dall’altra, però, c'è chi teme di creare nuovo precariato pronto a rivendicare in futuro la stabilizzazione.
Il consigliere comunale di Sinistra Comune, Marcello Sussino ha depositato lunedì scorso una interrogazione alla segreteria del sindaco Orlando prima dell’approvazione del bilancio in Consiglio comunale. Susino chiede all’amministrazione Orlando di fare un po’ come sta facendo il Comune di Torino: “Si stanno organizzando progetti per impiegare le persone che percepiscono ormai da sei mesi il reddito di cittadinanza per farli lavorare in progetti utili alla città”.
Nell’interrogazione Susinno precisa: “Il decreto 4 del 2019 convertito in legge stabilisce che i beneficiari del reddito di cittadinanza, per continuare a percepire il sostegno economico riconosciuto a titolo di reddito di cittadinanza, quindi, coloro che siglano il patto per il lavoro o per l’inclusione sociale, hanno il dovere di svolgere lavori di pubblica utilità, della durata da 8 a 16 ore a settimana, se non vogliono perdere il diritto al beneficio", continua Susino.
E fa riferimento a quelle “persone di buona volontà” che percepiscono il reddito di cittadinanza è già hanno dimostrato la voglia di darsi da fare. Sollecita quindi il Comune a non farsi trovare impreparato in attesa dei decreti attuativi del governo: “Il decreto prevede che i Comuni, entro i 6 mesi dell’entrata in vigore della normativa sul reddito di cittadinanza, predispongano progetti utili alla collettività, a titolarità dei Comuni stessi, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Numerosi cittadini non vogliono ‘starsene a casa’ ma intendono sentirsi utili per la collettività contribuendo alla crescita del nostro territorio”.
Dall’altra parte c’è chi è preoccupato che si possano creare nuove sacche di precariato. Il Consigliere comunale del Pd Dario Chinnici scrive in un post su Facebook: “Il rischio che mi preoccupa è che si moltiplichino iniziative, sponsorizzate spesso da politici, che tendono a ‘organizzare’ il lavoro di chi percepisce il reddito, magari facendo spazzare una strada o pulire una spiaggia. Molti lo fanno in buona fede. Ma è bene chiarire a tutti una cosa: l’epoca degli Lsu, delle cooperative, delle associazioni che, una volta finito il sussidio, bussano alle porte del Comune per chiedere stabilizzazioni o soldi è ormai finita, morta e sepolta, figlia di un momento storico che non ritornerà”. Una tesi sostenuta anche dal segretario regionale del Pd Sicilia Davide Faraone.
Alcune delle iniziative di cui anche Gds.it ha dato notizia negli ultimi giorni sono state promosse dal vicepresidente della Prima circoscrizione, Antonio Nicolao, il quale tiene a precisare: “ Il volontariato che queste persone stanno svolgendo per la comunità non darà loro una corsia preferenziale per trovare lavoro. Il volontariato è sempre esistito e sempre esisterà”.
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