PALERMO. Sulla vicenda Maniaci e sul coinvolgimento del sindaco di Partinico e di altri amministratori è intervenuto oggi Giuseppe Bruno, presidente regionale del Pd in Sicilia: "Un amministratore locale del Pd non può subire le estorsioni senza denunciare. Dalle intercettazioni rese pubbliche e dalle stesse ammissioni degli interessati emerge un quadro politico e morale gravissimo. Ritengo che Lo Biundo e tutti coloro che hanno assecondato queste azioni siano incompatibili con i valori e la storia del Partito Democratico".
E prende ancora una volta posizione sull'argomento Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd a Palermo. "La Segreteria Provinciale del Partito Democratico di Palermo - si legge in una nota - prende amaramente atto che oggi, contrariamente a quanto richiesto, il segretario del circolo Pd di Partinico ha deciso di convocare sul caso Maniaci un ‘coordinamento allargato’ e non l'assemblea degli iscritti. Una scelta che non condividiamo perché mortifica quegli iscritti che, non facendo parte del direttivo, risultano legittimati soltanto a partecipare alla discussione ma privati della fondamentale prerogativa di contribuire, con il proprio voto, alla decisione da assumere su una vicenda che riguarda l'onorabilità e la credibilità di tutto il partito e, quindi, anche quella di ogni singolo tesserato".
"Risulta pertanto evidente - continua Miceli - che il consiglio offerto dalla segreteria provinciale non si è voluto comprendere ne seguire. Ed è per questo che la Segreteria Provinciale del Partito Democratico di Palermo non parteciperà al 'Coordinamento allargato' previsto domani a Partinico e darà immediata comunicazione dell'accaduto - conclude Miceli - alla competente Commissione di Garanzia rimettendole ogni decisione in merito".
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