Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La banca restituisce ad un artigiano di Partinico gli interessi usurai non dovuti

Andrea Garibaldi Pace

Un artigiano di Partinico specializzato nella confezione di pelli e pellicce non poteva più lavorare per la crisi economica, continuamente pressato ed importunato dalle società di recupero crediti, ha finalmente ottenuto giustizia e da debitore è diventato creditore della banca. Il Tribunale di Palermo, infatti, con sentenza 103/2023, ha azzerato tutti i suoi debiti per circa 15.000 euro con la banca creditrice e l'ha condannata a restituire 18.000 euro all’artigiano, oltre al pagamento delle spese legali pari a 5.000  euro, poiché nei contri correnti erano stati riscontrati tassi e condizioni usuraie ed ultralegali per oltre 30.000 euro.

Il Tribunale ha applicato le sentenze della Corte di Cassazione che specificatamente stabilisce che “ai fini della determinazione del tasso d’interesse usurario, deve tenersi conto anche delle commissioni bancarie, delle remunerazioni richieste a qualsiasi titolo e delle spese, ad esclusione di quelle per imposte e tasse collegate all'erogazione del credito”, sottolinea l'avvocato Andrea Pace che ha assistito l'artigiano. L'uomo, infatti, non appena ricevuta la revoca dei fidi, si era rivolto ai legali dello Sportello Tutela Credito, che sono subito intervenuti bloccando il recupero crediti e citando la banca per la restituzione degli interessi ultralegali ed usurai pagati in più, dopo aver fatto controllare tutti gli estratti conto alla Finlegal Consulting, società di consulenza bancaria.

Il giudice, nelle motivazioni della sentenza, ha precisato che: “il tasso pattuito risulta superiore al tasso soglia, fin dalla pattuizione del 07/11/2007, ed è rimasto tale anche in seguito alle successive variazioni trimestrali adottate in forza dello jus variandi". Il contratto reca, infatti, un tasso annuo effettivo (T.A.E.) del 15,5861, che raffrontato con le rilevazioni trimestrali Banca d’Italia del periodo per i conti correnti affidati oltre i 5000 euro (in quanto dagli scalari forniti si rileva un affidamento continuativo di 10.000 euro) tasso 14,925%, risulta essere sopra soglia e così rimane anche nei trimestri successivi.

“E’ triste constatare” precisa Andrea Pace  “che molte Banche hanno applicato negli anni scorsi, costi ed interessi spropositati ai propri clienti, soprattutto imprenditori, che si sono trovati di colpo in una situazione difficile per la costante diminuzione della loro attività ma così facendo consentono facilmente al debitore di poter bloccare la restituzione dei crediti concessi”, con le spese legali, tutte a carico dell’Istituto di Credito.  Pertanto gli imprenditori in difficoltà che hanno ricevuto decreti ingiuntivi, lettere di revoca fido, pignoramenti o richieste di rientro immediate, o che hanno problemi di qualsiasi tipo con gli istituti di credito, devono rivolgersi subito al proprio legale per essere consigliati ed assistiti.

Lo Sportello Tutela Credito unitamente con la Finlegal Consulting, hanno costituito a Palermo un  centro integrato di consulenza per i debitori ed i risparmiatori in difficoltà, dove è presente anche l’associazione di professionisti ed esperti di diritto bancario denominata Legal Credit, ai quali è possibile rivolgersi  per avere un consiglio immediato riservato non solo ai privati ed imprese ma anche ai risparmiatori, per ogni problema con banche e finanziarie, telefonando ai numeri 091/334492, 091/589970, oppure consultando i siti www.finlegal.it, www.sportellotutelacredito.it e www.legalcredit.wixsite.com/legalcredit.

Caricamento commenti

Commenta la notizia