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Vertenza Almaviva, segnali positivi per gli operatori del 1500: il ministero propone una conversione del servizio

Dipendenti Almaviva a Palermo

Si è svolto stamani un incontro in videoconferenza tra i rappresentanti dei ministeri del Lavoro, della Salute e delle Imprese e Made in Italy e le rappresentanze nazionali, regionali e territoriali dei sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl telecomunicazioni per discutere della vertenza Almaviva, in particolare del futuro di circa 400 operatori siciliani della commessa 1500, 215 in forza a Palermo e 180 a Catania. Il tavolo tecnico, a cui non ha partecipato l'azienda, ha analizzato la situazione occupazionale suddivisa per attività e territori al fine di fornire un quadro completo e dettagliato alla parte politica che si occuperà della vertenza.

Le organizzazioni sindacali hanno espresso le preoccupazioni per il mantenimento del perimetro occupazionale, anche in vista della completa dismissione di Almaviva Contact dal settore customer care. Ad oggi migliaia di lavoratori sono stati salvaguardati grazie all'applicazione della clausola sociale, ed a breve per ulteriori 800 lavoratori delle commesse Vodafone e Trenitalia potrebbe prospettarsi una soluzione simile. Resta il problema per i dipendenti che operano per attività portate all'estero (AmEx) o rimasti in Almaviva successivamente al cambio appalto di diverse attività (Sky, wind, tim, ecc.) ed i lavoratori in forza sulla commessa 1500. A preoccupare i sindacati anche la scadenza degli ammortizzatori sociali, considerato che il prossimo 28 febbraio termina la possibilità di accesso per Almaviva agli strumenti ordinari previsti dalla normativa.

Segnali positivi sono arrivati dal Ministero della Salute per gli operatori del 1500 che ha comunicato la volontà di convertire il servizio 1500 in un numero di pubblica utilità da dedicare a campagne vaccinali, prevenzioni sanitarie per malattie virali endemiche e altro, al fine di poter dare continuità lavorative ad almeno 100 full time equivalent. Il Ministero del Lavoro, prendendo atto della situazione descritta, si è impegnato a far da raccordo tra i ministeri ed a convocare un tavolo alla presenza della parte politica e dell'azienda per individuare le soluzioni più opportune a tutela dell'occupazione.

«L’apertura del Ministero è apprezzabile - dice a Gds.it Claudio Marchesini, Segretario Regionale UGL Telecomunicazioni - ma non soddisfa le richieste del sindacato, perché non basterebbe a soddisfare l’intero perimetro occupazionale. Ci auguriamo, con il supporto dei governi nazionale e regionale, di non dover perdere nessun posto di lavoro. Sarebbe un paradosso - conclude il sindacalista - che lavoratori che hanno perso il diritto alla clausola sociale, per essere utili a tutta la comunità nazionale negli anni più difficili della nostra nazione, siano sacrificati sull’altare della Patria».

La nota dei sindacati

«Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni - si legge in una nota congiunta - nel sollecitare la convocazione di un tavolo di settore che possa individuare le opportune regole per la messa in sicurezza dell'intero comparto Crm-Bpo, auspicano che il prossimo tavolo di crisi relativamente ad Almaviva Contact possa vedere un più ampio coinvolgimento di tutti gli attori, istituzionali e datoriali, al fine di individuare una soluzione complessiva e definitiva per le lavoratrici ed i lavoratori di Almaviva Contact, in considerazione del fatto che l'attuale proposta del ministero accoglie parzialmente il perimetro occupazionale del servizio di assistenza sanitaria. Va ulteriormente evidenziato il fattore tempo - continuano i sindacati - poiché l'iter burocratico che porterà ad un nuovo bando di gara sarà lungo e quindi sarà indispensabile gestire con proroga il mantenimento del servizio stesso evitando ovviamente dinieghi da parte di Almaviva così come già constatato sulla commessa Amex che dovrà essere assolutamente recuperato al fine di evitare ulteriori emorragie occupazionali».

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