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Per i 570 dipendenti Almaviva di Palermo promesse senza certezze sui numeri e sui tempi

I sindacati protestano con la compagnia che ha rilevato Alitalia e la società che ha vinto l'appalto per il servizio di call center: confermato lo sciopero

C’è la promessa della società che ha vinto l’appalto, ma nessuna indicazione sui tempi e sui numeri: i call center ex Alitalia di Palermo e Rende dovrebbero continuare a lavorare, ma non si come né quanto. La promessa è di Covisian - cosi si chiama l’azienda che ha rilevato il servizio finora affidato ad Almaviva - ed è arrivata all’incontro romano convocato dal ministero del Lavoro proprio sul cambio di commessa Alitalia-Ita. Ne danno notizia i sindacati, che confermano le iniziative di protesta ed esprimono forte preoccupazione, soprattutto dopo la notizia della ricerca di personale in Romania - da parte di Covisian - per un servizio di assistenza telefonica da fornire a una compagnia aerea, che secondo le organizzazioni dei lavoratori potrebbe proprio essere Ita, la compagnia che ha rilevato la maggior parte degli asset di Alitalia e che ha dato in appalto il servizio di call center proprio a Covisian. Al tavolo, altre al capo di gabinetto, al segretario generale ed al direttore generale della Divisione Rapporti e condizioni di lavoro del ministero erano presenti rappresentanti di Almaviva, Covisian ed Ita.

Dall’incontro è emersa la dichiarazione di Covisian a voler continuare il servizio da Palermo e Rende. Ma «Covisian, sostenuta da Ita, ha anche evidenziato l’attuale impossibilità a prevedere tempistiche precise per l’assorbimento delle persone - si legge in una nota sindacale - e, giustificandosi dietro la strutturazione del bando di gara, la disponibilità ad assumere al terzo livello senza scatti di anzianità. Come organizzazioni sindacali abbiamo dal canto nostro consegnato al governo la nostra posizione: trattandosi di un cambio di appalto non si può prescindere dall’applicazione di quanto previsto dalla clausola sociale. Sulla questione dei volumi, pur comprendendo le difficoltà della fase di avvio, non è possibile immaginare soluzioni che non prevedano il mantenimento dell’intero perimetro occupazionale. Al governo, pur apprezzando la costituzione del tavolo, abbiamo ribadito la forte preoccupazione che pervade tutti i lavoratori interessati. Al momento non si può che constatare come le distanze siano considerevoli e, per certi versi preoccupanti. Per questi motivi si confermano tutte le iniziative  di lotta nazionali e territoriali a partire dallo sciopero del 9 settembre. Il governo ha aggiornato il tavolo al 17 settembre. Per quella data occorre che tutte le parti in gioco, a partire da Ita, vogliano davvero lavorare per risolvere una situazione che rischia di diventare ingestibile».

Il comunicato è firmato dalle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil. La vertenza coinvolge 570 dipendenti di Almaviva della sede di Palermo e 51 di Rende, in Calabria.

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