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Decreto del tribunale di Palermo: per Grande Migliore adesso è fallimento

Una mazzata per i 160 lavoratori: in caso di vendita l’acquirente non sarà obbligato ad assumere gli ex dipendenti

PALERMO. Dichiarata fallita la Migliore spa. Si chiude definitivamente il capitolo di uno dei marchi storici commerciali della città. La quarta sezione civile e fallimentare del tribunale di Palermo, composta dai giudici Mauro Terranova (presidente), Claudia Turco (giudice delegato) e Gabriella Giammona (giudice), ha emesso un decreto in cui dispone la conversione in fallimento della procedura di amministrazione straordinaria della Migliore spa, in persona del consigliere delegato Beppe Migliore, e nominato l'avvocato Alberto Marino quale curatore della procedura.

Una mazzata per i 160 lavoratori rimasti esclusi dal bacino: fuori dalla procedura straordinaria, in caso di vendita del Grande Migliore, l'acquirente non sarà obbligato per legge ad assumere gli ex lavoratori. La decisione del Tribunale è arrivata dopo la lettura della relazione finale del commissario straordinario. In sostanza, è stato ritenuto che la procedura di amministrazione straordinaria non può essere riproposta, in considerazione, scrivono i giudici nel decreto, di quanto rappresentato dal commissario, Francesco Macario, nella relazione. I tentativi per la liquidazione del Grande Migliore in viale Regione Siciliana, infatti, sono stati negativi.

Per la vendita o l'affitto del grande complesso commerciale, sono stati pubblicati ben quattro avvisi, tutti andati a vuoto, anche quando, nell'ultimo avviso, canoni e condizioni erano state ritoccate in virtù del fatto che c'era stata la manifestazione di interesse da parte di una società. In quell'occasione, il comitato di sorveglianza aveva valutato positivamente la lettera d'intenti inviata dalla Gieco srl, la società che fa capo agli imprenditori palermitani Bellavia, alla procedura straordinaria.

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