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La crisi a Palermo, Helg: "Meno 50% del fatturato delle aziende e disoccupazione al 19,6%"

I dati presentati dal presidente della Camera di Commercio del capoluogo fanno riferimento a un rapporto degli ultimi quattro anni

PALERMO. «Negli ultimi quattro anni il pil di Palermo e provincia ha registrato un calo del 6%, il fatturato delle aziende del 50%. Siamo passati al 19,6% di disoccupazione». Lo ha detto il presidente della Camera di Commercio di Palermo Roberto Helg, tracciando un bilancio dell'andamento dell'economia nel capoluogo siciliano e provincia durante la presentazione dei dati dell'Osservatorio economico della provincia di Palermo nel 2012, realizzato dall'Istituto Tagliacarne. «Le imprese di costruzioni sono le più colpite», ha sottolineato. «Mancano i bandi per iniziative importanti, manca l'uso di fondi regionali per le infrastrutture. Tutto questo ci fa un grosso danno perchè non mette in movimento dei volani che potrebbero esserci di grandi aiuto. E Mancano le grandi iniziative sul turismo».

"IL 10% DELLE FAMIGLIE E' IN MISERIA".  «Il 10% delle famiglie di Palermo e provincia è in miseria. È un dato certo, vero e reale, che anche oggi confermiamo. È uno dei grandi problemi che va affrontato in modo significativo». Così il presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg, parlando con i cronisti, a margine della presentazione dei dati dell'Osservatorio economico della provincia nel 2012 nella sede della Camera di Commercio del capoluogo siciliano. «Faremo proposte ai sindacati e alla politica - ha aggiunto - per vedere, se lavorando insieme riusciremo a fare qualcosa».

"I GIOVANI PROVANO A FARE IMPRESA, MA NON REGGONO". I giovani palermitani per non restare disoccupati provano a diventare imprenditori: nel primo trimestre del 2013 le aziende guidate da ragazzi tra i 18 e 29 anni sono pari al 40% delle nuove iscrizioni nei registri camerali. Nel 2012 sono state oltre 10mila (pari al 6,9% del totale; in Italia il 5,2%). Eppure le aziende giovanili non sempre godono di ottima salute e nella maggior parte dei casi sono destinate ad aver 'vita brevè e scomparire.  «Si tratta di un' imprenditoria debole - ha detto il presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg, presentando i dati contenuti nell'Osservatorio economico della provincia nel 2012 - in quanto motivata dalla necessità di trovare un posto di lavoro E non dal voler fare impresa. È una situazione che si ripete da anni, magari perchè queste aziende nascono con il contributo economico di genitori che destinano parte della propria liquidazione ai figli per tentare di offrir loro un futuro, ma che, nei fatti, non riescono a stare sul mercato oltre i due anni».


NEL 2012 CHIUSE 5231 AZIENDE. Segna il passo l'economia a Palermo e provincia, dove nel 2012 sono scomparse dal tessuto produttivo 5.231 aziende; diminuiscono gli ordinativi (-10,9%), cala il volume di affari e il fatturato delle imprese (-12,4% rispetto al 2011), tornando ai livelli di due anni fa; si riducono i consumi e l'export locale scende dell'8,5% (in controtendenza al dato regionale, che segna un +21,3%); dilaga la disoccupazione, che sfiora il 20%, mentre le prospettive per il 2013 non sono rosee. E' il quadro a tinte fosche, delineato dall'Istituto Tagliacarne, che emerge dai dati 2012 dell'Osservatorio economico della provincia di Palermo, presentato nella sede della Camera di Commercio del capoluogo siciliano. L'analisi evidenzia come in un contesto di incertezza e sfiducia il 10,8% delle aziende ha realizzato investimenti nel 2012, contro il 24,6% del 2010; per quasi due terzi degli imprenditori (63,9%), le difficoltà di ordine finanziario e di liquidità continuano a essere un fattore ostativo. I cali di fatturato più significativi si registrano nel commercio (-13,4%) e nel manifatturiero (-12,7); seguono artigianato (-12,5%) e terziario (-11,3%).



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