Dalla scrivania di Striscia al palco del Politeama: Sergio Friscia torna nella sua Palermo per festeggiare il Capodanno in piazza. Farà da padrone di casa Francesco Gabbani e a tutti gli artisti siciliani che intratterranno i palermitani per festeggiare il nuovo anno. L’attore e presentatore condurrà l’evento - organizzato da GoMad concerti, Utopia e Wilder, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo - che accompagnerà il pubblico alla chiusura del vecchio ed all’apertura del nuovo anno. «Non vedo l’ora - dice Friscia - che inizi questo evento straordinario. Da sempre sono accompagnato dall’affetto del sud e sono molto felice di tornare casa».
Un ritorno a casa dopo il grande successo. Quali sensazioni prova?
«Una città che mi manca dal 1997, da quando per lavoro mi sono trasferito a Roma. Ma il mio obiettivo è tornare a vivere qui, perché mi manca da morire. Da 33 anni il pubblico mi segue e mi accoglie con tanto calore e questo è il modo migliore per coronare il mio sogno».
Un evento che metterà in mostra i talenti locali.
«Una vetrina cosi importante per tanti giovani. A questi serve la visibilità, perché anche se oggi sono più fortunati, considerati tutti i mezzi e le piattaforme a loro disposizione, esibirsi nella propria città serve loro a dare forza».
Giovani talenti e cantautori affermati, ma anche un big come Gabbani.
«Ci sono tanti personaggi di spicco siciliani, ma Francesco Gabbani è la ciliegina sulla torta, un grande intrattenitore con una forza incredibile. Sono sicuro che farà ballare e divertire con un repertorio adatto alla serata».
E lei cosa porterà in piazza Politeama per festeggiare questa serata insieme al pubblico?
«Ho in serbo due sorprese: un modo per ricordare i bei tempi e poi tantissimi amici dello spettacolo che mi hanno fatto un grande regalo con dei video-saluti sia alla città di Palermo che a tutti i siciliani. C’è grande affetto e non vedo l’ora che inizi questo evento straordinario».
È periodo di bilanci, comè valuta il suo 2022?
«È stato un anno bellissimo. Inoltre, a febbraio farò un altro mesetto a Striscia. Lì, ha vinto il fatto che io e Roberto ci vogliamo bene, proprio come due amici. Non c’è mai nulla di costruito e molti ci hanno detto che abbiamo cambiato un po’ l’impostazione del programma: prima il banco serviva a lanciare i servizi, adesso gli addetti ai lavori hanno notato che la gente aspetta la fine di questi per vedere cosa combiniamo io e Lipari. Il segreto è essere veri».
Con voi, la Sicilia è sempre al centro dello spettacolo.
«Si, ma serve un centro di produzione a Palermo che dia spazio ai creatori, sceneggiatori, autori e tutti quelli che si occupano di spettacolo e cinema per avere dei referenti in loco. Bisogna sviluppare progetti ed idee nella nostra città, un centro come quello che stanno facendo Salvo e Valentino (Ficarra e Picone, ndr) che porterà lustro al nostro Sud».
Così da portare la Sicilia nelle tv degli italiani?
«Nella maggior parte dei film la Sicilia è già utilizzata come location, non ci manca niente. Sono un sostenitore di questa terra e di Palermo. I nostri mari ed i nostri monti non hanno nulla da invidiare a quelli degli altri. Bisogna cominciare a far muovere bene tutto quello che è la nostra forza. Il mio sogno è vedere la Sicilia prima regione d’Europa, dobbiamo semplicemente cambiare testa e far crescere questa terra meravigliosa».
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