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Palermo, la fiaccolata per Paolo Taormina: in duemila gridano «Basta violenza allo Zen»

In testa al corteo la madre del ragazzo, Fabiola Galioto. La marcia, partita dal teatro Politeama, si è conclusa in via Spinuzza davanti al locale in cui è avvenuto il delitto

Una lunga scia di luci ha attraversato il centro di Palermo per ricordare Paolo Taormina, il ventunenne ucciso la notte scorsa all’Olivella. La fiaccolata è partita da piazza Politeama e ha raggiunto via Spinuzza, davanti al locale dove il giovane è stato assassinato. In testa al corteo la sorella di Paolo e la madre, Fabiola Galioto, visibilmente scossa: nel video si vede mentre parla a voce alta, come se cercasse ancora il figlio.

Dietro di lei, circa duemila persone, amici, conoscenti, ragazzi della movida e semplici cittadini. Tutti in silenzio, con candele e telefonini accesi. A un certo punto la folla ha cominciato a scandire il nome del ragazzo: «Paolo, Paolo, Paolo...».

Il sindaco Roberto Lagalla ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia ed è poi andato via. Qualche coro polemico è stato subito coperto dalla voce del megafono: il corteo si è mantenuto ordinato, in un clima di dolore e compostezza.

Un cartello mostrava le immagini di altre vittime della della malamovida: Aldo Naro, ucciso in discoteca e Massimo Pirozzo, Andrea Miceli e Salvatore Turdo, i tre ragazzi morti nella strage di Monreale. Tutti accomunati da un unico messaggio: «Stop alla violenza, basta morti senza senso».

La folla si è fermata davanti al teatro Massimo mentre un centinaio di persone hanno proseguito fino al punto in cui Paolo è stato colpito: davanti «O Scruscio», il locale della famiglia in via Spinuzza. Un minuto di silenzio, poi ha preso la parola Claudia Pirozzo, sorella di Massimo: «È inconcepibile che non vedrò più mio fratello. Oggi mi sono svegliata con la stessa notizia. Basta, siamo stanchi. I loro sogni sono stati spezzati, ma da che persone? Lo Zen deve essere riqualificato, abbiamo bisogno di aiuto e che le Istituzioni siano presenti».

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