Palermo

Mercoledì 12 Febbraio 2025

Maxi blitz antimafia a Palermo, 181 arresti. I boss «sognano la ricostituzione della Cupola» e fanno affari sul dark web

Maxi-operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo: disposti i fermi e gli arresti di 181 persone, tra boss, «colonnelli», uomini d’onore, ed estortori di diversi «mandamenti» del capoluogo siciliano e della provincia. Complessivamente sono stati impegnati, con la copertura aerea di un elicottero del 9 Elinucleo di Palermo, 1.200 carabinieri circa dei comandi provinciali della Sicilia, del reparto anticrimine del ROS di Palermo, con il supporto dei «baschi rossi» dello Squadrone eliportato cacciatori di Sicilia, del 12° Reggimento «Sicilia», del 14 Battaglione «Calabria» nonché di altre componenti specializzate dell’Arma. Qui i nomi dei fermati nell'operazione ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsioni, consumate o tentate, aggravate dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale, reati in materia di armi, contro il patrimonio, la persona, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, e altro. I principali mandamenti coinvolti nell’indagine sono quelli di Santa Maria di Gesù, Porta Nuova, San Lorenzo, Bagheria, Terrasini , Pagliarelli e Carini.  

L'inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dalla procuratrice aggiunta Marzia Sabella, ha svelato l’organigramma delle principali famiglie, gli affari dei clan e l’ennesimo tentativo di Cosa nostra di ricostituire la Cupola provinciale e di reagire alla dura repressione che negli ultimi anni ha portato in cella migliaia di persone. Oggi nel corso della conferenza stampa in cui i magistrati e i carabinieri hanno illustrato i particolari del blitz, ha parlato il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia: «Le indagini che hanno portato agli arresti di oggi dimostrano che Cosa nostra è viva e presente e dialoga con canali comunicativi assolutamente nuovi, fa affari e cerca di ricostituire il suo esercito». «L'operazione  - prosegue de Lucia - fa seguito ad altri interventi che  confermano la vitalità della mafia, ma anche la capacità di reazione dello Stato che continua a lavorare pur nella carenza di uomini, in Procura mancano 13 sostituti e un aggiunto». De Lucia ha ringraziato la procuratrice aggiunta Marzia Sabella che ha coordinato l’inchiesta. «Cosa nostra vorrebbe tornare alla commissione provinciale, ma non riesce a ricostituirla», afferma il procuratore capo. «La mafia - ha detto il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo  - cerca di risollevarsi tornando ad avere relazioni importanti, con alcuni soggetti come la 'ndrangheta ad esempio. Le indagini sul traffico di cocaina rivelano connessioni profonde con realtà che gestiscono rotte internazionali. Il rapporto con la 'ndrangheta è sempre più stretto e questo innesca trasformazioni nei tradizionali modelli di cosa nostra che, quando si affaccia in mercati più ampi, deve conformarsi, integrandosi in strutture quasi miste in cui confluiscono ndrangheta e camorra».    

«In questi due anni di indagini - ha affermato Luciano Magrini comandante provinciale dei carabinieri di Palermo -, iniziate nel 2023, abbiamo registrato 50 tra estorsioni consumate e tentate ai danni di operatori commerciali. Solo in pochi casi abbiamo avuto riscontro attraverso le denunce che sono state presentate. Questo dimostra che la mafia è presente nel territorio e l’operatore commerciale teme il ricorso alla giustizia. Ritengo se su questo settore si debba lavorare molto e questo non può solo passare attraverso il lavoro delle forze della polizia». «Quello che preoccupa di più è la ricchezza - ha detto Luciano Magrini -, perché la mafia riesce a disporre di grandi somme attraverso il traffico di stupefacenti, il gioco on line e le estorsioni. Nello stesso tempo preoccupa anche la facilità con la quale riesce a disporre di armi. E poi anche la violenza. Abbiamo registrato diversi episodi di pestaggio anche nei confronti di affiliati o di quanti tentano di non sottostare alle leggi che la mafia vuole imporre». Ecco l’elenco dei fermati:

Porta Nuova

Ecco l’elenco dei fermati nel mandamento di Porta Nuova: Alessandro Adamo, 32 anni, Giuseppe Auteri, 49 anni, Salvatore Bagnasco, 66 anni, Francesco Battaglia, 41 anni, Carmelo Bellomonte 26 anni, Fortunato Bonura, 65 anni, Carmelo Caccamese, 46 anni, Giuseppe Campisi, 27 anni, Salvatore Calista 27 anni, Andriy Carollo, 23 anni, Giovanni Castello, 49 anni, Francesco Cataldo, 32 anni, Giovanni Chiarello, 24 anni, Cristian Cinà, 37 anni, Stefano Comandè, 38 anni, Angelo Costa, 31 anni, Federico D’Alessandro, 35 anni, Salvatore D’Amico, 46 anni, Giuseppe D’Angelo, 30 anni, Carmelo De Luca, 32 anni, Pietro Di Blasi, 42 anni, Pietro Di Blasi, 36 anni, Umberto Di Cara, 30 anni, Vincenzo Mohamed Di Cristina, 24 anni, Giuseppe Di Maio, 39 anni detto Bloccato, Cristian D’India, 23 anni, Lillo Fanara, 31 anni, Angelo Fernandez, 19 anni, Gaetano Fernandez, 22 anni, Cosimo Filippone, 28 anni, Nunzio La Torre, 38 anni, Calogero Lo Presti, 72 anni, Tommaso Lo Presti detto il pacchione, 49 anni, Tommaso Lo Presti detto il lungo, 60 anni, Agostino Lupo, 44 anni, Vincenzo Madonia, 24 anni, Filippo Maniscalco, 31 anni, Filippo Marino, 46 anni, Leonardo Marino 35 anni, Leonardo Marino, 35 anni, Gaspare Martines, 60 anni, Giuseppe Minnella, 29 anni, Carlo Pillitteri, 36 anni, Pietro Pozzi, 60 anni, Roberta Presti, 38 anni, Francesco Paolo Putano, 49 anni, Jessica Santoro, 33 anni, Daniele Segreto, 32 anni, Nunzio Selvaggio, 27 anni, Vincenzo Selvaggio, 30 anni, Antonino Seranella, 48 anni, Antonio Sorrentino, 57 anni, Francolino Spadaro, 61 anni, Luigi Verdone, 32 anni, Francesco Paolo Viviano, 32 anni, detto Ci, Francesco Zappulla, 34 anni.

San Lorenzo

Nel mandamento San Lorenzo sono scattate i fermi nei confronti dei palermitani Domenico Serio 48 anni; Nunzio Serio 47 anni; Francesco Stagno 38 anni; Francesco Iraci 34 anni; Francesco Militano 36 anni; Mario Ferrazzano 39 anni; Salvatore Serio 44 anni; Filippo Raneri 38 anni; Pietro Capraro 39 anni; Gabriele Minio 36 anni; Gaetano Licata 41 anni; Emanuele Cosentino 38 anni; Guglielmo Rubino 47 anni; Salvatore Varsalona 57 anni; Antonino De Luca 55 anni; Gianluca Spanu 37 anni; Francesco Scarpisi 44 anni; Salvatore Randazzo 57 anni; Leandro Cangemi 33 anni; Giuseppe Battaglia 52 anni; Amedeo Romeo 48 anni; Rosario Gennaro 59 anni; Salvatore Ruvolo 40 anni; Giovanni Salvatore Cusimano 75 anni; Gennaro Riccobono 63 anni; Giuseppe Lo Coco 57 anni; Antonino Mazza 51 anni; Paolo Lo Iacono 58 anni; Domenico Ciaramitaro 50 anni; Mariano Lo Iacono 34 anni; Tommaso Sparataro 31 anni; Massimiliano Vattiato 50 anni; Salvatore Finocchio 44 anni detto Totò; Salvatore Lombardo 39 anni; Khemais Lasugi 36 anni detto Gabriele Alì.

Noce, Porta Nuova e Cruillas

Questi i fermati nel blitz antimafia nei mandamenti Noce, Porta Nuova e Cruillas: Alfonso Di Cara 63 anni, Daniele Formisano 51 anni, Felisiano Tognetti 53 anni, Pietro Tumminia 53 anni,  Salvatore D’Amico 61 anni, Pietro Cusimano 66 anni, Giuseppe Auteri 50 anni, Tommaso Lo Presti il lungo 60 anni, Giuseppe Giunta 38 anni, Benedetto Di Cara 35 anni. Ai domiciliari Benedetto Napoli 55 anni, Carmelo Torres 38 anni.

Santa Maria di Gesù

I fermati nel blitz antimafia nel mandamento di Santa Maria di Gesù sono: Guglielmo Rubino, 47 anni, Giuseppe Aliotta, 41 anni, Mario Mirko Brancato, 26 anni, Pasquale Di Mariano, 33 anni, Antonino La Mattina, 32 anni, Francesco Pedalino, 46 anni, Gabriele Pedalino, 28 anni, Concetta Profeta, 46 anni, Girolamo Rao, 27 anni, Vincenzo Rao, 32 anni, Salvatore Ribaudo, 63 anni, Salvatore Ribaudo, 52 anni, Guido Riccardi, 39 anni, Rosolino Rizzo, 23 anni, Pietro Rubino, 43 anni, Antonio Scarantino, 48 anni, Alessandro Scelta, 29 anni, Vincenzo Toscano, 37 anni. Divieto di dimora nel Comune di Palermo per altri due indagati.

Pagliarelli

I fermati nel blitz nel mandamento di Pagliarelli sono Giovanni Armanno 50 anni, Vincenzo Cascio 37 anni, Carmelo Davoli 30 anni, Andrea Mirino 33 anni, Josephine Mirino 31 anni, Salvatore Mirino 57 anni.

Carini e Terrasini

I fermati dell’operazione antimafia in provincia di Palermo, tra Carini e Terrasini, sono: Giuseppe Lo Duca, 52 anni, Giuseppe Passalacqua, 55 anni, Salvatore Prano, 58 anni, Mirko Lo Iacono, 28 anni,  Giuseppe Basile, 29 anni, Stefano Randazzo, 26 anni, Gioacchino Rella, 52 anni, Andrea Giambanco, 59 anni, Alfonso Zinna, 27 anni, Giuseppe Cosenza 50 anni, Vito Cardinale, 42 anni, Gianfranco Grigoli, 52 anni, Giuseppe Caruso, 49 anni, Alessio Steri, 37 anni, Guido Massaro, 32 anni, Gianfilippo Libonati, 46 anni, Vincenza Dragotto, 43 anni, Vincenzo Guccione, 22 anni, Mirko Bevilacqua, 24 anni, Angelo Barone, 40 anni, Roberto Barone, 59 anni, Luca Lentini, 40 anni, Salvatore Cataldo, 75 anni, Umberto Ferrigno, 68 anni, Giuseppe Stanzione, 67 anni, Giovanni Romano, 38 anni, Giuseppe Pisciotta, 37 anni, Emanuele Bommarito, 44 anni, Alfonso D’Anna, 68 anni, Salvatore D’Anna 64 anni, Davide Minore, 43 anni, Giuseppe Valgellini, 46 anni, Salvatore Minore, 40 anni, Benedetto Bacchi, 52 anni.

Bagheria

Nel mandamento di Bagheria sono scattate le manette per: Giuseppe Scaduto 78 anni, Gioacchino Mineo 72 anni, Giuseppe Di Fiore 75 anni; Antonino Gagliardo 66 anni, Dario Migliorisi 50 anni; Giacinto Tutino, 70 anni, Atanasio Alcamo 48 anni; Antonio Maria Cannella 46 anni; Comparetto Alessandro 49 anni; Russo Gaetano 47 anni; Lauricella Salvatore 48 anni, Romeo Giuseppe 44 anni, Nicolò Cirrito 59 anni. Misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di Rosario Giovanni D’Azzò 77 anni. La misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di Daniele La Rosa 49 anni. Arresti domiciliari anche per Giacinto Di Piazza 65 anni; Salvatore Cinà, 73 anni e Agostino Testa 72 anni.   IN AGGIORNAMENTO        

 

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